Il bacino centrale del Mediterraneo si conferma territorio poco avvezzo agli insediamenti anticiclonici e, le prospettive sul lungo periodo, sembrano avvalorare la vulnerabilità alle situazioni instabili. Ormai è certo che lo scorcio finale di Maggio proporrà un sostanziale dissipamento dell’anticiclone, che farà dunque solo una semplice comparsa decisa sull’Italia: l’espansione verso le medie latitudini europee del Vortice Polare eroderà il cuneo anticiclonico sul Mediterraneo, facilitando quindi l’ingresso di onde cicloniche trasportate da umide correnti oceaniche.
Volgendo lo sguardo a ciò che potrebbe accadere ad inizio Giugno, s’intravedono scenari (chiaramente da confermare) ancora poco favorevoli all’ingresso palese dell’anticiclone delle Azzorre in sede mediterranea. Come sta avvenendo attualmente, la struttura anticiclonica potrebbe protendersi a più riprese verso nord, mantenendo i massimi barici sul comparto occidentale europeo. In questo modo, sul Mediterraneo potrebbero farsi strada ulteriori spifferi d’aria fresca ed instabile, d’entità ancora da verificare.
Le ECMWF propongono ad esempio il transito di una nuova saccatura proprio a cavallo del 1°Giugno, in uno scenario che, rispetto a GFS, vede l’anticiclone atlantico più arretrato ad ovest e sostanzialmente incapace di distendersi verso levante, come sarebbe lecito attendersi all’inizio di Giugno.