I cicloni Rainer (996 hPa) e Steffen (989 hPa) dominano imperiosi sopra le latitudini settentrionali europee. I loro congiunti fronti occlusi tagliano la Penisola Scandinava e sono fonte di nuova linfa per l’arrembaggio di aria fredda verso le sottostanti latitudini.
Un lungo fronte freddo invade i settori orientali del Continente e giunge sino alle porte orientali italiane, influenzando marginalmente solo le estreme regioni di nord-est.
Ad occidente rinvigorisce l’anticiclone delle Azzorre che, forte del suo picco a 1026 hPa, tenta una nuova espansione verso il cuore europeo. Intanto, il suo lembo più settentrionale a 1022 hPa ha già raggiunto l’Islanda mostrandosi pronto a prevenire nuove formazioni cicloniche artiche.
Nubi fredde si scorgono sopra i cieli scandinavi. Una fitta coltre di cumuli e cumulinembi aggredisce l’intero settore baltico con piogge turbolente, sino a distendersi sulla vicina San Pietroburgo.
Aria fredda, evidenziata dalla formazione nuvolosa chiara sovrastante i confini russi, punta dritta l’Italia, ma si esaurisce fuori confine.
L’Italia ritrova la quasi totale protezione anticiclonica. Leggere ondulazioni affliggono nuovamente i settori appenninici centrali, ma senza causare particolari problemi pluviometrici.
Ad occidente del Continente, la particolare assenza di nubi testimonia il tentativo di risalita latitudinale dell’anticiclone azzorriano, intento a spazzare definitivamente le inferenze umide nordatlantiche che hanno flagellato l’Europa durante i giorni scorsi.