Chi ci segue assiduamente, soprattutto chi segue con maggior interesse le previsioni meteo a lungo termine, ricorderà che fin dalla scorsa settimana si parla di possibili sorprese per l’inizio di maggio.
Sorprese derivanti da una ridistribuzione degli attori barici principali sullo scacchiere europeo, quindi delle aree di Alta e Bassa Pressione. In particolare segnaliamo, giunge conferma anche stamane, il possibile smantellamento dell’Alta di blocco sul Nord Europa.
Perché è così importante sottolineare questo aspetto? Semplice, perché nel momento in cui si libererà la Scandinavia l’aria fredda del Circolo Polare Artico potrebbe gettarsi rapidamente a sud. Come togliere un tappo dopo aver agitato una bibita gasata. Ecco, l’effetto potrebbe essere simile.
Ma c’è anche un altro elemento barico da considerare: l’Alta Pressione delle Azzorre. Alta delle Azzorre che potrebbe ripresentarsi, dopo un po’ di tempo, sull’Europa occidentale e da lì puntare le Isole Britanniche. E’ evidente che un movimento di questo tipo non può far altro che incentivare lo scivolamento del freddo sul Mediterraneo.
Ipotesi che ormai viene contemplata un po’ da tutti i modelli matematici di previsione e salvo clamorosi cambi di rotta dovrebbe realizzarsi. Ora, sulla traiettoria dell’irruzione è presto per esprimersi ma sappiate che l’Italia – ad oggi chiaramente – potrebbe rappresentare uno degli obbiettivi principali. Se non l’unico vero obbiettivo.
Teniamo conto che c’è già una lacuna ciclonica generata da altra aria fredda, quindi tale lacuna potrebbe tranquillamente fungere da calamita verso l’irruzione.
Ovviamente stiamo parlando di scenari inusuali, se eccezionali lo vedremo ma certamente inusuali. Perché farebbe freddo, più freddo di questi ultimi giorni. Perché l’instabilità potrebbe portarci precipitazioni localmente violente – visti i contrasti termici plausibili – e perché la neve potrebbe cadere addirittura a quote inferiori rispetto alle attuali. Parlare di colpo di coda dell’inverno sarebbe certamente eccessivo, ma si tratterebbe comunque di un’irruzione di chiaro stampo invernale.
Vedremo, quel che è certo è che aprile ha mostrato la dinamicità mancata nel mese di marzo e maggio sembra avere tutte le caratteristiche per proseguire sui binari della variabilità primaverile.