La notte tra l’1 e il 2 novembre ha visto una discesa di aria gelida che in primis ha colpito le quote alte facendone crollare la temperatura a -20° sulla Marmolada mentre in pianura vi è stato un leggero fohn che ha fatto salire i termometri fino a 14/15° di massima diffusamente in tutta la pianura.
Successivamente la massa d’aria gelida ha scavalcato le Alpi facendo diminuire drasticamente la temperatura di svariati gradi, facendo così andare i termometri in picchiata sotto lo 0° in zone dove fino a qualche giorno fa si faticava a scende sotto i 10°.
Qualcuno potrebbe pensare che tutta la pianura veneta abbia beneficiato alla stessa maniera delle potenzialità gelide della discesa di aria artica invece interpretando bene la situazione si nota la presenza di diverse “punte fredde isolate” nella pianura e di un nocciolo freddo nella Bassa padovana: storicamente questa zona è la prima zona di pianura a vedere brinate e gelate ai primi affondi freddi, ed anche questa volta la tradizione è stata rispettata.
Ecco riportati qui sotto i dati(in gradi Celsius) di alcune località della bassa Padovana non molto lontane l’una dall’altra:
Merlara -3,3°
Bresega -1,9°
Urbana -1,6°
Riporto qui sotto le temperature della notte (ARPAV) e l’ora di registrazione.
Villafranca(VR) -1,3°/6:00
Roverchiara(VR) -2,3°/ 1:00
Rovigo -2,7°/3:00
Cavarzere(VE) 0,2°/ 6:00
Porto Tolle(RO) -0,6/ 6:00
Qinto Vicentino -1,6/6:00
Legnaro(PD) 1,5°/5:00
Treviso Città -2,1/6:00
Cavallino (VE) 0,8°/5:00
Altre località:
Pescantina(VR) 0,3°
Adria Valliera(RO) -0,7°
Polesella(RO) -1,5°
A fianco le due cartine ARPAV relative alle gelate precoci e tardive, si nota come in una zona specifica della Bassa padovana si verifichino mediamente le prime gelate autunnali e le ultime gelate primaverili.