Il cambio circolatorio previsto più di qualche giorno fa è arrivato, le giornate si sono fatte più fredde e al mattino i termometri sono scesi in picchiata.
Alcune località erano già scese di qualche decimo sotto lo 0° ad inizio settimana, nella pianura vicina alla fascia prealpina veronese. Successivamente nella giornata di martedì alcune stazioni termometriche di pianura hanno registrato una minima negativa mentre era in atto il calo termico serale.
Nella giornata di ieri, mercoledì 19, la pianura veneta si è risvegliata con temperature minime diffusamente a segno negativo o nei dintorni dello 0°: la solita Galzignano ha avuto le migliori performance toccando i -2.6°, già a -1.1° alla mezzanotte. Tra gli altri valori di rilievo cito: -2.2° a Villorba e Arcole, -2° a Castelfranco Veneto. Valori compresi tra -2°/+1° nelle altre località, di qualche grado sopra lo zero nelle zone costiere e collinari.
Anche in montagna ci sono state situazioni di gelo mattutino, in alcune zone le gelate sono state veramente intense: Marmolada -11.8°, Marcesina -10.1°, Asiago -7.9° tra i dati di maggior rilievo. Temperature positive di giorno a parte quelle registrate sulla stazione della Marmolada con -5.9° e sul Faloria con -0.5°
Freddo Eccezionale? No, è la risposta. Nei dintorni della metà del mese di novembre è normale che la pianura registri le prime gelate. Se si dovesse volgere lo sguardo verso le medie Arpav, relative alla prima gelata, potremmo dire che quest’anno c’è stato un ritardo di almeno una decina di giorni per alcune stazioni.