Oggi, teoricamente, dovrebbe cominciare anche la primavera astronomica. In realtà, affacciandosi alla finestra e osservando il meteo, di primaverile c’è poco o nulla.
Fa freddo, piove, nevica, tira vento. Sembra d’esser tornati a febbraio, oppure a dicembre (non a gennaio, perché all’epoca fu dominante l’Alta Pressione). Molti lettori, preoccupati, ci scrivono domandando – giustamente verrebbe da dire – se quest’anno passeremo violentemente dall’inverno all’estate. Diciamo che, carte alla mano, per ora la stagione primaverile può attendere.
I modelli matematici di previsione continuano a dipingere scenari non proprio consoni al periodo, anche se va detto che non è la prima volta che in Europa impattano ondate di gelo marzoline. Vi sono stati episodi recenti, alcuni anche recentissimi, il che ci rammenta che marzo – talvolta al pari di aprile – può assumere caratteristiche prettamente invernali.
Quel che ci sembra strano, visto l’andazzo degli ultimi anni – se non addirittura degli ultimi decenni – è che anche in Italia stenti a venire il bel tempo. Il gelo si è fuso con una poderosa depressione atlantica, divenendo in tal modo freddo e penetrando attivamente fin nel cuore del Mediterraneo. Irruzione che sta approfittando della mancanza dell’Alta Pressione delle Azzorre, troppo defilata a ovest e smaniosa di spingersi a nord. Tale smania settentrionale potrebbe tradursi in ulteriori impulsi freddi da qui a Pasqua, indi per cui sarà bene non riporre né abiti invernali né tanto mano il riscaldamento.
Difficile dirvi quando finirà, quando la circolazione muterà verso condizioni di maggiore stabilità. Come detto quest’anno è successo qualcosa di particolare, qualcosa che capita una volta ogni tanto. L’atmosfera è stata letteralmente rivoltata come un calzino dall’improvviso riscaldamento stratosferico, un riscaldamento che ha demolito il Vortice Polare e che sta andando a modificare quei pattern climatici che regolano la circolazione dell’intero emisfero settentrionale. Non è un’azione di poco conto, non è un’azione fugace come in altre circostanze, per questo scrivevamo – già da febbraio – che avrebbe potuto condizionare tutta la primavera e protrarsi addirittura al prossimo inverno.
Insomma l’argomento è scottante ma non certo il sole. La primavera, quest’anno, dovrà faticare più del previsto per impossessarsi del Mediterraneo.