Forse non sarà il ritorno dell’Inverno che in tanti auspicavano, ma in tempi di vacche magre ci si deve accontentare. La svolta avverrà per mano dell’Atlantico, che stufo di osservare il Mediterraneo in balia dell’Anticiclone ha deciso che è giunto il momento di dire basta. Basta con le nebbie, basta con le nubi basse. E soprattutto basta con l’inquinamento. Non se ne può più! A rimetterci siamo noi, la nostra salute.
Sarà pur vero che a godere dell’egemonia anticiclonica è il nostro portafoglio, ma respirare polveri sottili non è proprio il massimo. Non è un problema che riguarda il Centro Sud, è vero, ma chi abita al Nord ed in particolare sulla Val Padana non aspetta altro che il tempo cambi.
I primi cenni sono percepibili in alcune regioni. Le pioviggini tra Liguria, Piemonte e Toscana sono figlie del Libeccio. Il vento umido che viene dal mare. Quel vento che preannuncia l’avvicinamento delle perturbazioni atlantiche e che dice “cara Alta Pressione, è giunta la tua ora”.
Domani, al di là della sterilità della maggior parte delle nubi presenti, ci sarà un po’ meno sole. Gli annuvolamenti saranno un po’ più vivaci al Nord Italia ed in particolare sul settore occidentale. In Liguria e sul Piemonte vi saranno un altro po’ di fenomeni. Nulla di ché, perlopiù piovaschi e qualche spruzzata di neve a 1000/1200 m sulle Alpi di ponente. Qualche timido fenomeno interesserà probabilmente le Alpi orientali ed anche in questo caso la quota neve si stabilirà tra i 1000 e i 1200 m. sull’Alta Toscana piovicchierà e forse anche nel settore ovest emiliano.
E’ lunedì che si comincerà a manifestare il vero cambiamento. Nei mari meridionali transiterà un nucleo perturbato, al quale si assocerà un consistente aumento della nuvolosità tra la Sicilia e la Calabria ionica. Nubi che potrebbero generare qualche debole pioggia. Nel resto del Sud ed in Sardegna ci saranno un po’ di nuvole sparse, mentre il Nord verrà raggiunto da un primo blando impulso d’aria instabile.
I maggiori effetti si avranno nel settore ovest, con precipitazioni più probabili tra Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. La quota neve calerà un po’, giungendo verso gli 800/1000 m. Sporadiche precipitazioni potrebbero verificarsi anche sulle Alpi orientali – nevosi oltre i 1000 m – e sull’Emilia occidentale.
Martedì ecco la prima vera perturbazione. Il Nordovest e la Sardegna dovrebbero risultare le zone peninsulari maggiormente interessate. Altra neve sulle Alpi e nell’Appennino settentrionale, a quote tra gli 800 e i 1200 m. Nelle restanti regioni nubi in sensibile aumento e non si escludono deboli precipitazioni sparse. Entro sera piogge un po’ più vivaci dovrebbero giungere sui litorali toscani per poi propagarsi all’alto Lazio.
Da mercoledì sarà maltempo. Un’area di Bassa Pressione, in formazione sulle regioni del Centro Italia e coadiuvata da venti occidentali particolarmente sostenuti, causerà un diffuso peggioramento. Precipitazioni piuttosto consistenti interesseranno le regioni del Nord Italia e il versante tirrenico. Le piogge cadranno a carattere di rovescio e non si esclude qualche temporale costiero. Finalmente tornerà un po’ di neve in montagna: sulle Alpi e nell’Appennino settentrionale tra gli 800 e i 1000 m; nell’Appennino Centrale oltre i 1200 m.
Gli effetti del transito perturbato si estenderanno alle restanti regioni e permarranno sino al venerdì. Insisteranno soprattutto nel versante Adriatico e al Sud, mentre altrove si comincerà a registrare un miglioramento.