D’improvviso sembra sia arrivato l’Inverno. O quasi. Le condizioni meteo sono cambiate, drasticamente, avvalendosi del supporto del freddo proveniente dal nord Atlantico. Freddo cosiddetto polare, che sta facendo letteralmente crollare le temperature. Un abbassamento davvero notevole, difatti stiamo già registrando valori diffusamente inferiori alle medie climatiche di riferimento.
Da questo tipo di circolazione non ne usciremo tanto facilmente. Se andate a dare un’occhiata alle mappe di previsione vi rendete conto voi stessi che lo schema barico dovrebbe restare il medesimo almeno sino a metà novembre. Poi vedremo, ma le premesse – anche guardando le dinamiche atmosferiche a più livelli – sembrano suggerire un’ultima decade mensile altrettanto perturbata.
C’è un altro elemento che dobbiamo considerare: il Mediterraneo. Nonostante stia perdendo calore, processo inevitabile visto il periodo, possiede ancora tanta energia ed è evidente che col freddo in arrivo si creeranno tutti i presupposti per lo sviluppo di insidiosi vortici ciclonici.
Il primo potrebbe svilupparsi già nella giornata di domenica, allorquando un nuovo più consistente impulso polare si getterà a ovest della Sardegna. Nella mappa che vi mostriamo, una ECMWF relativa alle anomalie di geopotenziale a 500 hPa, abbiamo un’idea della collocazione del nocciolo freddo: dovrebbe posizionarsi tra le Baleari e la Sardegna.
La risposta del Mediterraneo non si farà attendere e al suolo dovrebbe svilupparsi come detto un’insidiosissima area di bassa pressione. Dapprima dovrebbe colpire la Sardegna, pesantemente, poi le regioni tirreniche centro settentrionali e parte del Nord Italia. Dopodiché potrebbe scivolare verso sudest, incontrando acque ancora più calde e approfondendosi ancora. A quel punto potrebbero scatenarsi contrasti termici eclatanti, difatti le mappe di previsione lasciano intendere un severissimo peggioramento ad inizio settimana.
Stavolta l’ondata di maltempo dovrebbe concentrarsi maggiormente tra Sicilia e Sud Italia, dove potrebbero abbattersi violenti nubifragi temporaleschi. Lo ripetiamo, è uno scenario che andrà monitorato con molta attenzione perché se confermato potrebbe spalancare le porte a situazioni di criticità idrogeologica.
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