Seguire i modelli matematici, in questo periodo, non è semplice. Cambiano idea da un giorno all’altro, soprattutto quando si tratta di individuare trend meteo climatici a lungo termine.
Vero, meglio focalizzarsi sulle previsioni a 2-3 giorni, ma il fascino del lungo termine è innegabile. Lo è per noi, probabilmente anche per voi che ci leggete. Ma dobbiamo essere consci che si può sbagliare, che i modelli possono sbagliare. Avendo questa consapevolezza dobbiamo necessariamente introdurre la nostra esperienza, esperienza che fin dalla fine dello scorso mese di settembre ci portò a delineare un trend di massima.
Alcuni di voi ricorderanno che ci occuppammo delle proiezioni mensili, mostrandovi i più autorevoli modelli climatici. Anche in quella occasione evidenziammo le nostre perplessità su alcuni elementi, perplessità che sino a questo momento si stanno rivelando corrette.
Arrivati a questo punto possiamo dirvi che la dinamicità stagionale è stata rispettata e che nella seconda metà di ottobre potrebbe accelerare.
Stiamo suffragando la tesi dei principali modelli matematici di previsione, ad esempio sia l’americano GFS che l’europeo ECMWF sono sostanzialmente concordi nell’individuare un cambio di marcia verso metà mese. L’Oceano Atlantico è sempre stato il dominatore incontrastato dell’Autunno e potrebbe riprendersi questo ruolo.
Il cambiamento sta già avvenendo e ne abbiano parlato anche di recente nelle varie analisi del Meteosat. LOttobrata, di cui si fa un gran parlare – giustamente – è figlia del cambiamento che sta avvenendo. Perché le Depressioni Atlantiche stanno riprendendo possesso del vecchio continente e se in questo momento hanno intenzione di affondare verso l’Europa sudoccidentale, in seguito dovrebbero puntare con decisione il centro del Mediterraneo.
A nostro avviso potrebbe aprirsi una crisi ciclonica importante, tale da segnare il cambio di passo dell’Autunno. Ci aspettiamo una serie di peggioramenti che porteranno le tipiche piogge autunnali, consapevoli che avendo mari ancora caldi potrebbero creare i presupposti per lo sviluppo di aree cicloniche secondarie. Gocce fredde molto pericolose, quindi sarà bene monitorare costantemente l’evoluzione.