ANTICICLONE ALLEATO DELL’ARCO ALPINO Non rappresenta certo una novità l’importanza della barriera alpina nel proteggere l’Italia dalle incursioni fredde da nord, in quanto tali masse d’aria fredda si trovano costrette ad aggirare l’ostacolo, perdendo così molte delle loro caratteristiche originarie. L’azione di schermatura dell’Arco Alpino s’esalta ulteriormente allorquando si concretizza una configurazione barica congeniale: ebbene, nella fase centrale della settimana un colpo gobbo dell’anticiclone atlantico impedirà, per quanto possibile, che l’Italia finisca direttamente nei tentacoli di una circolazione fredda artica ben più importante di quella che sta caratterizzando quest’inizio di settimana.
In sostanza, il bordo orientale dell’anticiclone invaderà parte della Francia, la Penisola Iberica, il Mediterraneo Occidentale spingendo peraltro verso i settori più occidentali dell’Italia. Questa dinamica fungerà da cerniera alla Porta del Rodano, impedendo così all’aria fredda addossata alle Alpi di sfociare dal lato occidentale. L’Arco Alpino farà il resto, costringendo così la colata artica a penetrare attraverso la Porta della Bora, ma in maniera tuttavia relativamente marginale.
CANALE ARTICO PARZIALMENTE DEVIATO Si eviterà così la genesi di una configurazione ciclonica sui mari italiani dalle conseguenze piuttosto insidiose, per l’alimentazione imponente della colata artica. Il raffreddamento sarà comunque piuttosto deciso, specie sul Nord e sulle aree appenniniche ed adriatiche ma, come possiamo apprezzare dall’evoluzione delle mappe in basso, il cuore dell’irruzione artica, davvero possente per il periodo, tenderà a deviare il suo percorso diretto verso il comparto balcanico.