Si sa, quando si parla di meteo non si può dar nulla per scontato. L’atmosferica è dinamica e in quanto tale soggetta a repentini cambiamenti.
Eppure, se si hanno esperienza e conoscenze in materia, prevedere alcuni movimenti non è impossibile. Chi ci segue sa, senza dubbio, che abbiamo parlato di tale scenari fin dai primi di febbraio. Seguivamo le vicissitudini del Vortice Polare, sapevamo che si sarebbe spaccato e che ciò avrebbe determinato il movimento di masse d’aria gelida verso latitudini temperate.
Tutto ciò è accaduto. Ma poteva accadere di peggio… avevamo a portata di mano un evento storico, di quello da raccontare ai nipotini. Fortunatamente, verrebbe da dire, il bolide gelido siberiano scapperà via rapida risucchiato da un vortice atlantico in avvicinamento alla Penisola Iberica. Ciò causerà la rottura di quel ponte anticiclonico che ha trafitto il Polo Nord, ma pensate cosa poteva succedere se quel ponte non avesse ceduto…
Se avesse retto avremmo avuto l’isolamento del gelo tra l’Europa centrale e il Mediterraneo, con ripercussioni a dir poco eclatanti per intensità e durata. Allora sì che sarebbe stato un evento storico.
Ora è eccezionale e tale resterà, ma non lo si potrà annoverare certamente tra quegli eventi che hanno fatto la storia della meteorologia.