Cominciamo a parlare di freddo. Non un freddo eclatante, all’orizzonte – almeno per il momento – non c’è un cambiamento meteo climatico così marcato. Ma possiamo dirvi, senza paura di smentita, che dicembre sta per “comportarsi da dicembre”.
Andiamo con ordine: il riassetto barico europeo, più in generale emisferico, sta facendo registrare pesanti cambiamenti. Cambiamenti che, chi ci segue giornalmente lo sa, dipendono da come il Vortice Polare va a disporsi. Ma al di là dei tecnicismi, ciò che più importa è il risultato. Un risultato che dovrebbe garantirci temperature tutto sommato in linea con le medie climatiche di riferimento e ulteriore precipitazioni (seppur non con la violenza del mese del scorso).
Dinamicità quindi, questa la parola d’ordine. Aspettiamoci il passaggio di vari impulsi freddi di origine polare e capiamoci, quando si parla di aria polare marittima ci stiamo riferendo a masse d’aria provenienti di solito dal nord Atlantico. Freddo sì, ma nella norma. Ciò non toglie, carte alla mano, che in presenza di temperature prossime o leggermente al di sotto delle medie possano verificarsi nevicate a bassa quota. Dove? Scopriamolo.
Anzitutto stiamo facendo riferimento alle previsioni per la prima metà della prossima settimana, quindi subito dopo il weekend dell’Immacolata. Dopodiché proviamo a concentrarci sulle tempistiche, che arrivati a questo punto sembrano abbastanza affidabili. A cavallo tra lunedì e martedì una massa d’aria fredda dovrebbe addossarsi alle Alpi, penetrando inizialmente dalla Valle del Rodano e successivamente dalla porta della Bora. Significa che il freddo aggirerà l’ostacolo alpino, anche perché nel frattempo la propaggine orientale dell’Alta Pressione delle Azzorre – addossata alla Penisola Iberica – si estenderà verso Levante.
Le precipitazioni dovrebbero manifestarsi con forza sui settori alpini settentrionali, ovviamente stiamo parlando di neve copiosa, nella giornata di lunedì. A seguito dei forti venti nordoccidentali ci saranno nubi localmente compatte tra Sardegna e coste tirreniche centro meridionali. Non è esclusa qualche pioggia, anche a carattere di rovescio.
Martedì l’aria fredda aggirerà le Alpi e come detto entrerà da nordest affluendo con più vigore e facendo calare ulteriormente le temperature. In questo caso le precipitazioni dovrebbero manifestarsi sulle centrali adriatiche e al Sud, con nevicate che potrebbero spingersi attorno ai 600-700 metri sull’Appennino centrale e attorno ai 900-1000 sull’Appennino meridionale. Si tratterà, chiaramente, delle prime nevicate a bassa quota.
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