L’anticiclone delle Azzorre occupa una vasta porzione dell’Europa Centro-Meridionale, costringendo quindi il flusso atlantico a viaggiare su latitudini piuttosto elevate. Le perturbazioni interessano principalmente le Isole Britanniche, per poi salire verso la Penisola Scandinava, seguendo il tragitto imposto dal perno depressionario principale posizionato in prossimità della Scozia.
Nonostante l’alta pressione, non mancano delle modeste aree di disturbo con temporali che si manifestano principalmente nelle ore centrali del giorno: una prima zona instabile ha interessato ancora la Grecia, dove insiste un leggero cavo d’onda caratterizzato da infiltrazioni fresche in quota. L’attività temporalesca si è poi manifestata sulla Penisola Iberica, per il contrasto fra l’aria calda che risale dal Marocco e quella più fresca di provenienza oceanica.
Negli scorsi giorni i temporali sono stati compagni di viaggio dei pomeriggi anche per quanto riguarda le aree montuose interne dell’Italia, ma quest’oggi il predominio del sole è risultato netto, grazie ad un maggiore contributo di matrice subtropicale in quota che ha spento ogni velleità temporalesca di un certo rilievo, anche durante le ore più calde della giornata.
Il bel tempo si è sposato alla perfezione con l’assalto dei vacanzieri nelle località di mare, quelle maggiormente privilegiate dal solleone con clima anche perlopiù gradevole grazie all’azione delle refrigeranti brezze marine. Discorso leggermente diverso per quanto riguarda i monti dell’Appennino ed i rilievi orientali della Sicilia, ove si sono formati cumulonembi che solo localmente sono riusciti a produrre qualche isolato acquazzone. Dunque, gli isolati fenomeni hanno colpito in zone abituate ai tipici temporali estivi da calore.
Situazione più tranquilla sull’Arco Alpino, ove le nubi sono risultate in genere improduttive: solamente nelle prime ore del mattino un isolato nucleo temporalesco ha interessato il Verbano e l’Alto Varesotto, apportando i maggiori contributi pluviometrici sulle aree del Canton Ticino, al di fuori dei nostri confini.
La maggiore presenza del sole ha contribuito ad un lieve incremento delle temperature massime, le quali hanno toccato punte di 35-36 gradi sulle zone interne di Toscana e Lazio. In Sardegna questi valori sono stati toccati anche in prossimità di alcune aree costiere nord-occidentali, a causa dell’azione di correnti orientali che hanno parzialmente inibito i regimi di brezza tipici di tali zone. Quindi il Ferragosto è stato caldo, ma non così rovente; le temperature più elevate potrebbero raggiungersi nel corso della prossima settimana, ancora in compagnia di un’alta pressione sempre più forte.