Dopo che nella giornata del 29 febbraio, Damasco, capitale della Siria, aveva già visto per lunghi tratti cadere la pioggia con temperature già basse e in calo fino ai 2°C delle 24, nelle prime ore del 1° marzo ha iniziato a nevicare sulla città. Alle 5 all’Aeroporto Internazionale di Damasco (m 609) era segnalata neve con una temperatura di 1°C. Le neve è caduta, a tratti mista a pioggia, fino alle 10. Ovviamente più significativa, sempre in Siria, la nevicata ai 1330 metri di Nabk.
Neve anche in Libano, al di sopra dei 700 metri, anche qualcosa in meno nel nord del paese. A Houche-al-Oumara (m 920), nella valle della Bekaa, 45 mm di precipitazione tra le 6 GMT di mercoledì 29 febbraio e la stessa ora di giovedì 1 marzo, inizialmente in forma di pioggia, ma dalle 10 GMT del 29 la pioggia si è trasformata in neve e a fine periodo il manto bianco era alto 16 cm. Altra neve (14 mm) è caduta tra le 6 e le 18 GMT. Sulle coste del paese molta pioggia sia mercoledì che giovedì. A Beirut sono caduti 24 mm di pioggia tra le 6 GMT del 28 e la stessa ora del 29. A Tripoli sono invece stati registrati 39 mm tra le 6 GMT del 29 e la stessa ora del 1° marzo. Forti venti hanno causato mareggiate sulle coste.
Freddo, pioggia e neve anche in Giordania. Tra le 18 GMT del 29 febbraio e la stessa ora del 1 marzo, 48 mm a Irbid e 42 ad Amman. Nella capitale durante la notte la precipitazione ha assunto temporaneamente carattere nevoso.
Forti piogge nel sud dell’Australia. Colpiti il Victoria e gran parte del Nuovo Galles del Sud (NSW), nel sud-est del paese. In molte città per precauzione sono state fatte evacuare le abitazioni dato che il livello dei torrenti e dei fiumi si è innalzato molto rapidamente. E’ il caso del torrente Cooma e dell’omonima cittadina situata ai piedi delle Snowy Mountain nel NSW, qui 500 abitazioni sono state evacuate e il vicesindaco ha detto che la città è pronta ad affrontare eventuali piene, essendo anche stati predisposti alcuni locali per accogliere la gente. Stessa situazione anche a Goulburn nel NSW, anche qui centinaia di residenti hanno lasciato le proprie abitazioni per il repentino aumento del livello del fiume Mulwaree, che ne attraversa un sobborgo. Evacuazioni anche a Cowra e Bega. Anche la grande città di Sydney è in allerta alluvione, la diga di Warragamba a ovest di Sydney infatti è a livello limite, l’ultima volta che straripò fu nel 1998. Rischio di tracimazione anche per una diga in costruzione presso Canberra. In molte località si sono avuti notevoli accumuli di pioggia. A Coolamon (NSW) il 29 febbraio si sono registrati 123 mm in 24 ore, diventando così il giorno più piovoso dal 1925. A Gong Grong (NSW) 111 mm in 24 ore, sempre il 29 febbraio, giorno più piovoso dal 1928. A Charlotte Pass, 165 mm il 1° marzo, dopo i 69 mm già caduti nei due giorni precedenti.
A pochi giorni dai record di sabato 25 febbraio (https://www.meteogiornale.it/notizia/22666-1-un-sabato-di-febbraio-estivo-nel-canton-ticino) in Svizzera italiana si è avuta una giornata ancora più calda nell’ultimo giorno di febbraio, con queste temperature massime: Comprovasco e Locarno-Monti 24,5°C, Locarno-Magadino 21,8°C, Robbia (m 1078) 19,9°C, Piotta (m 1007) 17,3°C.
Ultimo giorno di febbraio molto caldo anche nel sud dell’Austria e in Slovenia. In Austria, 22,6°C a Dellach im Drautal, 20,3°C a Lienz, 19,8°C a Villach. In Slovenia, Lubiana/Brnik 21,8°C, Lubiana/Bezigrad 21,6°C, Celje 19,5°C, Maribor 19,2°C.
Il 29 febbraio si sono raggiunti i 42,4°C a Birni-N’Konni, in Niger. Molte altre località nel Sahel hanno superato i 40°C: Gaya (Niger) e Matam (Senegal) 42,0°C, Basse (Gambia) e Kolda (Senegal) 41,5°C, Kenieba (Mali) 41,4°C, Dori (Burkina) e Tillabery (Niger) 41,2°C, Garoua (Camerun), Mango (Togo), Niamey (Niger) e Dedougou (Burkina) 41,0°C, Kedougou (Senegal) 40,7°C. Situazione simile il 1° marzo: Matam 42,0°C, Kolda 41,6°C, Kaolack (Senegal) 41,3°C, Gaya e Jenoi (Gambia) 41,0°C.
Forti piogge in Madagascar, alla Reunion e a Mauritius il 29 febbraio. Tra le 18 GMT del 28 e la stessa ora del 29, 250 mm a Tamatave (Madagascar), 80 a Plaisance (Mauritius), 79 a Saint-Denis (Reunion), 65 ad Antananarivo (Madagascar), 64 a Vacoas (Mauritius). Nelle successive 24 ore, 113 mm a Fascene Nossi-Be, 73 a Fort-Dauphin e 39 a Tamatave, tutte in Madagascar. Il maltempo in Madagascar è stato dovuto al transito del ciclone Irina, che tuttavia pare non aver provocato, fortunatamente, nè vittime né gravi danni.