L’autunno è ormai precipitato in una fase spiccatamente piovosa lungo la Penisola, determinata dall’allungamento di una saccatura d’origine polare sull’Europa Occidentale e non dall’avvento delle tipiche perturbazioni atlantiche. Questa configurazione barica sospinge umide correnti sud/occidentali, che convogliano vari sistemi perturbati.
Qualcuno dei lettori si trova giustamente a dissentire su quest’affermazione di carattere generale, poiché è giusto sottolineare che in realtà le precipitazioni non interessano in maniera uniforme l’intero Paese e vi sono zone dove continua la fase marcatamente siccitosa. Ad esempio, il Sud si trova penalizzato da questa circolazione e risente del richiamo meridionali più mite e secco, così come le precipitazioni latitano o risultano sporadiche sulle regioni adriatiche ed in alcune aree del Nord sottovento ai rilievi come l’Emilia Romagna.
Il nuovo ingresso perturbato giunto dalla Francia sta interessando tutte le regioni settentrionali, con piogge relativamente diffuse e persistenti. Cade la neve lungo l’Arco Alpino, anche a quote localmente basse, ma già in queste ore l’arrivo di correnti più miti sta incentivando la risalita dello zero termico. Molto copiose le nevicate in montagna, con coltre bianca che si è fatta interessate a quote superiori ai 1200-1400 metri, specie tra Valtellina e Valchiavenna: gli apporti precipitativi sono già sufficiente per la partenza della stagione sciistica in località come Cervinia, Livigno e Madonna di Campiglio.
I fenomeni più intensi hanno finora interessato la parte settentrionale della Toscana, in particolare fra Garfagnana e Lunigiana, dove sono stati accumulati dalla notte picchi di pioggia prossimi ai 100 millimetri. In alcune località negli ultimi giorni 4 giorni sono caduti fino ad oltre 200 millimetri di pioggia. Sulla Liguria sono stati superati i 50 mm, nelle ultime 12 ore, solo in alcune zone dell’entroterra della fascia orientale della provincia di Genova. Da segnalare alcuni dati precipitativi provenienti dalle Alpi Friulane: nel paesino di Coritis (UD) sono stati accumulati dalla mezzanotte 100 millimetri di pioggia, mentre Musi ha censito finora 88 millimetri.
La pioggia intanto risparmia buona parte della pianura emiliana a ridosso dell’Appennino (ad esclusione del piacentino e della provincia di Parma) e la Romagna, ove le temperature riescono a salire al di sopra dei 15 gradi, con picchi di 20 gradi sulla Riviera Romagnola. Su gran parte della Val Padana le precipitazioni mantengono un clima molto umido ed uggioso, con temperature ferme sugli 11-12 gradi.
Le immagini dal Satellite aiutano a verificare come tutta la Penisola si stata raggiunta da una coltre nuvolosa più o meno consistente, che sta favorendo le prime deboli piogge in Sardegna e sul Lazio Occidentale, con focolai temporaleschi a largo delle coste viterbesi. In gran parte si tratta di un supporto perturbato giunto dall’entroterra nord-africano, a seguito della presenza di un vortice secondario in quota, in risalita dalla Catena dell’Atlante verso i bacini centrali italiani. I modelli di previsione evidenziano l’accentuazione dei fenomeni nelle prossime ore sul Tirreno Centrale, ove si genererà un’importante perturbazione atmosferica a carattere temporalesco.
Difficile stabilire con esattezza la traiettoria dell’impulso temporalesco, in quanto vi sono delle difformità tra i modelli ad area limitata inizializzati tramite le GFS e le ECMWF: forti precipitazioni in serata potrebbero coinvolgere in serata il Lazio, l’Umbria, ma la possibilità di locali nubifragi va estesa anche alla Toscana. Il passaggio di questo insidioso nucleo temporalesco sarà l’ultimo in vista di una breve tregua, in considerazione del fatto che anche al Nord le precipitazioni dovrebbero smorzarsi notevolmente nelle prossime ore serali.