Non è una affermazione esagerata tipica dei media, dopo giorni di intensissime precipitazioni il Piemonte è davvero in ginocchio e sull’orlo dell’emergenza.
Da Sabato sera oramai piove e nevica quasi ininterrottamente su tutta la regione da Nord a Sud, da Est ad Ovest. Le cronache dei media hanno in questi giorni diffusamente informato sull’evolversi degli eventi e, senza voler entrare nel merito della cronaca pura, entriamo nel dettaglio dell’emergenza regionale.
Il Torinese ed in particolare le valli del Gran Paradiso risulta il territorio più colpito dalle fortissime precipitazioni, seguito dal Cuneese, dal Verbano ed infine dal Biellese ed alto Vercellese.
Il persistere di una intensa depressione con minimo di 1000 hpa nei pressi delle isole Baleari continua ad influenzare pesantemente il tempo in regione con diffusissime piogge e nevicate che oggi si sono innalzate di quota fin verso i 1000-1500 mt, con una situazione di “stau”, ovvero, per i non esperti di meteo, una situazione di “blocco” delle umide correnti meridionali contro la catena alpina Occidentale.
Questo blocco fa si che le miti ed umide correnti impattino contro le nostre montagne, sollevandosi e determinando la cessione dell’umidità sotto forma di abbondanti precipitazioni che a causa della massa d’aria sempre meno fredda, stanno riversando grandissime quantità di pioggia in pianura e di neve in quota.
Fin qua nulla di eccezionale. In Autunno il Piemonte è stato spessissimo abituato in passato a simili configurazioni meteorologiche, ma l’eccezionalità dell’evento deriva dal fatto che oramai è dal 28 di Novembre che intense depressioni si susseguono con insistenza ed accanimento sul nostro territorio, proprio come accadeva nei piovosi anni ’20-’30 e ’70.
La cronache di ieri ci hanno riportato la notizia che la località Torinese di Balme ha segnato il record della giornata di Dicembre più nevosa, da quando si fanno misurazioni in regione… a ben guardare però salta agli occhi che a fine giornata il record assoluto è stato superato da Corio-Piano Audi con ben 145 mm di neve fusa che sono ben più dei 125 cm di cui si è parlato ieri a proposito di Balme (ovvero 80,6 mm di neve fusa).
Come detto, senza voler togliere nulla a nessuno, spettano alle valli del Gran Paradiso i record delle precipitazioni più abbondanti, da Sabato, a dispetto dell’informazione televisiva che si ostina a parlare solo delle grandi nevicate del cuneese.
Approfondendo i dati registrati dalle stazioni della rete regionale Arpa infatti scopriamo che negli ultimi 4 giorni Corio-Piano Audi ha raggiunto i 342 mm di precipitazione, Viù i 271,1 mm, Corio centro i 251 mm, Locana i 226 mm e la stessa Balme i 224 mm tutti sottoforma di neve.
Il record di giorno più nevoso di Dicembre del 1933 di 115 cm di neve caduti a Balme, è stato superato da molte altre località in questi giorni.
Per dare un’idea ai lettori di quanta neve è caduta negli ultimi 28 giorni cito alcuni dati dei bollettini della neve emessi dalla Regione Piemonte o dal sito dell’Arpa:
Alagna Valsesia (ovviamente non in paese) accumulo 420 cm, San Domenico Varzo: 400 cm, Alpe Devero: 325 cm, Ceresole-Lago Agnel: 320 cm, Macugnaga-Passo del Moro: 305 cm, Limone Piemonte: 250 cm, Bielmonte: 225 cm, Macugnaga-Pecetto e Trivero-Monte Camparient: 210 mt.
Pur non volendo entrare nel merito della cronaca, non posso non citare i danni dovuti alle abbondanti nevicate: migliaia di utenze rimaste a lungo senza energia elettrica nelle valli del Torinese, Biellese, Verbano e Cuneese a causa della caduta di alberi sulle linee elettriche; un casello autostradale crollato sotto il peso della neve sull’Autostrada Asti-Cuneo a Cherasco, decine e decine di slavine che hanno interrotto lunghi tratti di strade regionali o provinciali in tutta la regione; località isolate a causa di slavine quali Macugnaga, o parzialmente isolate, perché raggiungibili dai soli mezzi di soccorso quali Cesana, Sauze d’Oulx, Alagna Valsesia, Val Vigezzo e Val Formazza; 12 strade provinciali chiuse al traffico in provincia di Torino, 2 strade di collegamento internazionale chiuse al traffico: la strada del Col di Tenda e la strada del Colle della Maddalena.
Ma il bollettino di questa “guerra” scatenata dal maltempo non è finito, alla neve va aggiunta la pioggia, caduta abbondantissima e tutt’ora in atto su tutta la regione con fiumi ai livelli di guardia e prime esondazioni in pianura.
A Torino il Po ha allagato i Murazzi con una piena già di 3 metri sopra lo zero idrometrico. A Settimo Torinese decine di metri di barriere anti esondazione sono state erette a protezione della piena dello stesso fiume Po.
Allagamenti si segnalano a Nizza Monferrato, nel Verbano, lungo i fiumi Tànaro, Belbo e Bòrmida, dove la situazione appare più critica anche per via del disgelo delle abbondantissime nevicate della scorsa settimana.
Linee ferroviarie risultano interrotte, sempre a causa di allagamenti tra Asti e Nizza M.to, tra Limone e Breil sur Roya ed infine tra Candiolo e Pinerolo.
Infine ricordo ai nostri lettori un’ultima, importante emergenza regionale: le slavine, le valanghe di neve ed i crolli dei tetti delle abitazioni.
La regione Piemonte ed il servizio Meteomont hanno innalzato da 4 a 5 (massimo) il pericolo valanghe, a causa delle abbondanti nevicate, per la scarsa coesione al suolo della neve stessa e per via della precarietà dell’assestamento di queste enormi masse di neve cadute in pochissimo tempo. Con queste condizioni è ovviamente vietata qualsiasi attività di sci-alpinismo in tutti i settori Alpini regionali e a maggior ragione la pratica dello sci fuori pista.
Vi rimando ai prossimi tempestivi aggiornamenti, qualora vi fossero altre importanti notizie di cronaca in Regione.