Primi, violenti temporali:
è bastato che la nuova perturbazione nordica si adagiasse alle Alpi per scatenare temporali localmente violenti. La cronaca meteorologica delle ultime 24 ore è pregna di manifestazioni temporalesche imponenti nelle regioni settentrionali, laddove non sono mancate altre rovinose grandinate. Instabilità che sta già riproponendo un identico copione mentre vi scriviamo, ma stavolta le aree più colpite dai fenomeni saranno quelle di Nordest.
Alpi sotto la neve:
l’intervento di masse d’aria piuttosto fredda – considerando il periodo – sta producendo un repentino calo termico sui rilievi alpini. Le precipitazioni assumevano carattere nevoso fin dalla giornata di ieri ed oggi osserviamo nevicate di una certa rilevanza sui rilievi lombardi e alto atesini. Le nevicate continueranno a verificarsi anche nei prossimi giorni, al punto da ripristinare panorami sorprendentemente invernali quasi a ridosso dell’esordio estivo.
Nuova goccia fredda:
è bene sottolineare che il maltempo del fine settimana verrà pilotato da un’altra goccia fredda in quota. Preme rimarcarlo perché i modelli, come capita sovente in simili circostanze, potrebbero proporci variazioni in termini di diffusione ed entità dei fenomeni anche a ridosso degli eventi. Quel che è certo è che varie parti d’Italia dovranno sopportare precipitazioni di una certa intensità, spesso violente perché a carattere di rovescio temporalesche. Tra le più a rischio menzioniamo il Nordest, dove l’ondata di maltempo dovrebbe produrre gli effetti più evidenti.
Crollo delle temperature:
l’altro elemento rilevante è dato dal brusco abbassamento delle temperature. Giusto parlare di un vero e proprio crollo, perché localmente si perderanno addirittura 15°C. Basti pensare che alla quota isobarica di riferimento 850 hPa transiterà l’isoterma +5°C su gran parte del Centro Nord. Non dobbiamo stupirci, quindi, se sui rilievi alpini – ma probabilmente anche sulle cime appenniniche – andremo ad osservare altre nevicate. A seguire vi sarà un rialzo delle temperature, è vero, ma analizzando il profilo termico a lungo termine non si scorgono anomalie eclatanti come quelle registrate nelle scorse settimane. Si dovrebbe rimanere sostanzialmente in linea con le medie stagionali.
Nuove perturbazioni:
l’impianto barico continentale conferma la riproposizione di altre perturbazioni atlantiche nel cuore del Mediterraneo. La prossima, ad esempio, potrebbe transitare già ad inizio della prossima settimana e un’altra ancora prima di fine mese. Saranno frequenti le occasioni per precipitazioni localmente consistenti, a conferma di quella dinamicità primaverile più volte citata nei precedenti editoriali.
Focus: evoluzione sino al 02 giugno 2015
La seconda metà settimanale proporrà condizioni di maltempo in varie regioni d’Italia, o comunque d’instabilità diffusa e persistente. Piogge, temporali, grandinate e fresco incipiente: questi gli ingredienti su un piatto che si preannuncia corposo. Il miglioramento che osserveremo lunedì prossimo non sarà efficace, perché un’altra incisiva perturbazione dovrebbe fare il suo ingresso sul nostro Paese.
Perturbazioni che potrebbero accogliere l’esordio dell’estate meteorologica, o comunque avremo a che fare con correnti mediamente occidentali che apporteranno spiccata variabilità un po’ dappertutto.
Evoluzione sino al 07 giugno 2015
Difficile ipotizzare una guarigione rapida e risolutiva. Tuttavia alcune proiezioni modellistiche indicano un rinforzo anticiclonico incisivo nel corso della prima settimana di giugno.
In conclusione.
Dopo aver affrontato due avvezioni calde imponenti, ecco che la primavera ci rammenta che le carte in tavola possono variare in qualsiasi momento.