Si guarda ormai con grande attenzione a quel che accade ad est, da dove giungerà il previsto e sempre più vicino sussulto invernale: iniziano le manovre di avvicinamento del lago d’aria gelida, il cui nocciolo più consistente resta concentrato tra la Finlandia, le zone baltiche e la Russia. Correnti orientali stanno tuttavia consentendo l’espansione ad ovest del freddo che ha raggiunto così parte delle aree balcaniche, ma anche il comparto danubiano settori centrali europei compresa la Germania. La contemporanea presenza di un regime depressionario favorisce inoltre diffuse nevicate.
Il progressivo moto retrogrado della bolla gelida sull’Europa Orientale si contrappone con il flusso atlantico, che ha convogliato sulle aree occidentali del Continente una nuova debole perturbazione, i cui effetti si stanno manifestando anche sull’Italia. Precipitazioni deboli o moderate interessano il Nord e la Sardegna, ma presto tutta la fenomenologia tenderà a far rotta verso il Centro-Sud, ove ritroveremo le condizioni maggiormente instabili in avvio di settimana.
Le precipitazioni tenderanno un po’ a vivacizzarsi e ciò sarà facilitato dall’approfondimento di un mulinello di bassa pressione, che tenderà a collocarsi sullo Ionio ed avrà un ruolo decisivo nell’attrarre l’aria fredda dall’Europa Centro-Orientale. Il travaso del freddo si farà sentire già martedì soprattutto sulle zone centro-settentrionali adriatiche, tramite una sostenuta circolazione di correnti nord-orientali, per poi espandersi più direttamente sulle regioni meridionali.
La fase acuta del freddo dovrebbe esaurirsi in maniera abbastanza celere, probabilmente entro metà settimana, a causa della crescente spinta anticiclonica da ovest. Le sensazioni invernali saranno particolarmente evidenti non solo sui settori adriatici, ma anche sulle regioni del Sud, ove peraltro si farà in parte sentire l’influenza della depressione tra Ionio ed Egeo. Questo significa che avremo un po’ d’instabilità con spruzzate di neve sui rilievi appenninici fino a quote basse.