Una circolazione di stampo ciclonico continua a trovare ampio spazio sul Mediterraneo, ma ad onor del vero coinvolge anche i paesi dell’Europa Centrale, con il ponte di Alta Pressione relegato a latitudini più alte e proteso dal Regno Unito fino al cuore della Russia.
Tale ponte altopressorio continua a determinare lo scorrimento di correnti fredde orientali nei bassi strati su tutta l’Europa Centro-Meridionale, favorendo contestualmente l’arretramento verso ovest dei nuclei depressionari a carattere freddo, precedentemente in azione fra i Balcani e l’Europa Orientale.
Questo flusso fresco orientale si è trovato a confluire sul Mediterraneo Centro-Occidentale con infiltrazioni d’aria più mite e d’umida d’origine oceanica, che hanno convogliato una perturbazione dalla Penisola Iberica.
Il sistema nuvoloso, entrato oggi in azione da ovest a ridosso delle due Isole Maggiori, ha generato un modesto minimo pressorio a sud della Sardegna, ove gli effetti della perturbazione sono finora risultati minori del previsto ed i temporali hanno seguito una traiettoria più meridionale.
Parte della perturbazione è già giunta sulla Sicilia, con piogge e temporali che hanno anticipato il peggioramento, inizialmente previsto per la serata. Non mancano piogge anche sulla Calabria, per la parte avanzata del fronte nuvoloso mediterraneo.
L’instabilità colpisce in misura rilevante anche il Nord, in questo caso per l’arrivo con moto retrogrado di un nocciolo d’aria piuttosto fredda in quota dai Balcani. Su gran parte delle Alpi Centro-Orientali e sul Triveneto le isoterme, a circa 5500 metri d’altezza, si sono portate fino ai -24°C, valori rilevanti e perfettamente testimoni del freddo in quota.
Freddo che agisce anche alle quote inferiori, come rispecchiano fedelmente i -18°C di minima registrati sul Monte Bianco, ai 4500 metri d’altezza della Capanna Margherita. Quest’aria più fredda ha determinato instabilità, che si è rovesciata a quote inferiori con l’aiuto dei rovesci. Ecco il motivo della neve che sta facendo da cornice ad alcune località alpine, persino a quote intorno ai 1500 metri.
In queste ore le nevicate stanno gradualmente risalendo in quota, mentre alcuni nuclei temporaleschi si sono formati in piena pianura, fra ferrarese, mantovano e Veneto Occidentale. In mattinata la neve è caduta sull’Alto Adige oltre i 1600 metri, localmente a quote di poco inferiori su alcune vallate. Ai 1900 metri di Solda, in Val Venosta, le precipitazioni solide sono cadute con temperature di 1 o 2 gradi inferiori allo zero.
Fitte nevicate hanno interessato anche le alture dell’Alta Lombardia, fra la Valmalenco in provincia di Sondrio e le Alpi Orobie e l’alta Val Brembana, nel bergamasco. Su queste zone la quota neve è scesa fino ai 1500 metri d’altezza durante i rovesci più intensi.
Nelle prossime 24 ore si andrà allentando il vortice d’aria fredda in quota al Nord, con conseguente attenuazione dell’instabilità. Situazione invece ancora relativamente compromessa sulle estreme regioni meridionali, per il transito della perturbazione mediterranea, in evoluzione da est verso ovest.