Le propaggini nuvolose medio-alte, che già hanno raggiunto buona parte del Centro-Nord e della Sardegna, come evidenziano le immagini Meteosat, sono il segnale di un imminente peggioramento, che nel corso della giornata di domani si porterà rapidamente dalle regioni settentrionali verso quelle meridionali.
Quest’oggi ha predominato un clima complessivamente gradevole quasi ovunque, grazie al contesto diffusamente soleggiato ed alla temporanea tregua del flusso di correnti settentrionali, oramai confinate alle sole estreme regioni meridionali, fra il Basso Adriatico ed il Mar Ionio.
Correnti più temperate meridionali hanno invece guadagno spazio sul Mediterraneo Occidentale ed a ridosso delle Isole Maggiori, complice il flebile rilancio di un cuneo altopressorio sub-tropicale, il quale immediatamente tornerà a cedere sotto il peso del nuovo nucleo a carattere freddo in avanzamento dalla Francia.
Non a caso, le temperature più alte delle ore centrali di oggi si sono avute sulle Isole Maggiori ed in Calabria, con picchi di quasi 30 gradi sulla costa orientale della Sardegna (Capo Bellavista), immediatamente seguita dai 28 gradi dell’isola minore di Lampedusa.
Il cambiamento è tuttavia ormai dietro l’angolo: l’attuale nuvolosità cirriforme, che si è spinta su alcune aree del Centro-Nord e della Sardegna, costituisce il settore più avanzato dell’ammasso perturbato, il cui ramo più attivo si trova ancora in pieno territorio francese centro-orientale, con locali manifestazioni temporalesche.
L’impulso instabile è direttamente collegato ad un nucleo d’aria relativamente fredda in quota, il quale entrerà sulle coste francesi mediterranee solamente nelle prime ore mattutine di domani. Il contrasto fra l’aria fredda in quota e quella più mite ed umida, presente nei bassi strati sulla superficie delle acque mediterranee, darà maggior vigore alla perturbazione, la quale potrà sfogare la maggior parte della sua energia sui bacini tirrenici e successivamente al Sud.
Le emissioni modellistiche odierne hanno tuttavia ridotto l’approfondimento del minimo al suolo e la portata dei fenomeni, i quali solo localmente potranno risultare consistenti. Da sottolineare che si tratterà di un passaggio davvero repentino, già alla fine della giornata di domani il minimo al suolo si sarà portato sullo Ionio e quello in quota risulterà inghiottito all’interno della vasta circolazione fredda sui Balcani.
La circolazione ciclonica sui Balcani tornerà a far sentire la propria voce nel week-end e nei primi giorni della prossima settimana, per via di una circolazione a grande scala (Anticiclone in netto rinforzo sul Nord Europa), che determinerà il probabile moto retrogrado di tale lago depressionario, decisamente duro a morire, in un’evoluzione ancora assai difficile da inquadrare.