Anche lo scorso mese di Gennaio si è mostrato nettamente più nevoso della norma sul nostro emisfero: il grafico, in allegato, mostra infatti la copertura nevosa sull’Emisfero settentrionale, espressa in milioni di Kmq.
In Gennaio 2010 tale copertura è stata pari a 48,27 milioni di Kmq, nettamente superiore a quella del Gennaio 2009, che è stata pari a 47,14 milioni di kmq, anche se inferiore a quella del Gennaio 2008, che, con 49,78 milioni di Kmq, si piazzò al secondo posto come massima estensione dal 1967 ad oggi. Il Gennaio di quest’anno si è piazzato al 6° posto tra le massime anomalie positive degli ultimi 43 anni, dopo un mese di Dicembre che era stato al 2° posto, un Novembre con una debole anomalia positiva, ed un Ottobre piazzatosi anch’esso al 6° posto, a testimonianza di una stagione invernale 2009-10 molto nevosa.
Tali anomalie positive della superficie innevata possono contribuire esse stesse, oltre ad altri fattori climatici concomitanti, al “mantenimento” di temperature più basse della norma grazie all’effetto albedo, cioè alla riflessione dei raggi solari da parte del manto nevoso, che non riscaldano quindi più la nostra atmosfera ma vengono respinti verso lo spazio.
Studiando quelli che sono stati gli andamenti della copertura nevosa nei mesi autunno-invernali dal 1967 ad oggi, notiamo come le anomalie positive siano prevalse tra il 1967 ed il 1972, e, poi, tra il 1977 ed il 1979, mentre i minimi assoluti si sono avuti soprattutto negli anni Ottanta in Ottobre, Novembre e Dicembre, e tra il 1988 ed il 2002 in Gennaio e Febbraio.
A partire dagli anni Duemila, infatti, si nota la tendenza ad una crescita della copertura nevosa invernale, soprattutto in Gennaio e Febbraio, in questo che sembra essere un andamento caratterizzato da ciclicità.
Riguardo al periodo Primaverile, notiamo invece un drastico calo della copertura nevosa del Nord Emisfero a partire dal 1988, sia in Marzo che in Aprile, per non parlare del mese di Maggio, che, negli anni Duemila, ha mostrato quasi sempre anomalie negative comprese tra 2 e 3 milioni di Kmq di estensione.
Quindi, se gli inverni stanno in parte recuperando il freddo grazie anche al probabile aumento dell’effetto albedo, non è così per le Primavere, caratterizzate da un disgelo precoce, che a sua volta aumenta l’assorbimento della radiazione solare sul nostro Emisfero, favorendo quindi temperature più miti tra Marzo e Maggio, e preparando la strada anche ad Estati più calde: in Luglio non ci sono infatti più anomalie positive del manto nevoso dalla fine degli anni Ottanta!
Vedremo se quest’anno, viste le premesse, riusciremo a portare avanti una Primavera maggiormente innevata, giusta premessa per una stagione estiva un po’ più fresca.