Stiamo cercando di capire quel che accadrà, a livello barico, una volta conclusasi l’attuale fase instabile. I vari modelli di previsione, da alcuni giorni, propongono scenari anticiclonici fondati su due certezze: la Depressione d’Islanda e l’Anticiclone continentale.
Se dovessimo pensare alla Depressione Islandese del passato, decenni or sono, si materializzerebbero nella nostra mente scenari autunnali vigorosi. Probabilmente le perturbazioni atlantiche avrebbero avuto vita facile qualora non ci fosse stato il muro anticiclonico ad est. Quest’ultimo ostacolerà il tragitto dei fronti e costringerà il Ciclone Islandese a modificare il proprio asse d’inclinazione.
Il modello previsionale americano GFS, qui opportunamente rielaborato, ci offre una panoramica esaustiva degli elementi citati. L’Alta Pressione continentale avrà solide fondamenta nel cuore del Mediterraneo, quindi sull’Italia, grazie alla risalita d’aria calda dal nord Africa. La corrente calda verrà implementata dalla discesa dei fronti atlantici verso l’Atlantico Portoghese, seppur non così in profondità come in altre occasioni. Quanto basta, comunque, a far si che sul nostro Paese vada a realizzarsi l’ennesimo rigurgito estivo nel cuore dell’autunno.