Quando gli archivi delle basi antartiche furono sufficientemente estesi nel tempo, si cominciò ad analizzare la tendenza climatica del continente. Esaminando in dettaglio le serie decennali delle temperature medie annue del Polo Sud, divennero evidenti due fatti: una stabilità di lungo periodo, cui si contrapponeva una notevole variabilità stagionale (Schwerdtfeger, pp. 217-220). Il primo risultato lo si ottenne dal quadro seguente:
1957-’66 -49,3 °C
1973-’82 -49,3 °C
La ricerca tentava un confronto fra il primo decennio di operatività di ciascuna base e il più recente decennio disponibile, ed è in sostanziale accordo col trend dei primi trent’anni di Amundsen-Scott di cui, qui sotto, viene sintetizzato l’intero archivio:
1957-’66 -49,29 °C
1967-’76 -49,36 °C
1977-’86 -49,38 °C
1987-’96 -49,56 °C
1997-2006 -49,70 °C
Come si può osservare, tuttavia, a partire dagli anni Ottanta è in atto un notevole raffreddamento, che ha portato la media annua complessiva (normale 1957-2007) a -49,5 °C. Tornando allo studio iniziale, se non emergeva alcuna significativa variazione nella temperatura annuale, si rendeva invece evidente una forte differenza fra l’estate (novembre – gennaio) e il cuore dell’inverno (giugno – agosto: in seconda colonna):
1957-’66 -31,8 °C -58,2 °C
1973-’82 -31,1 °C -59,8 °C
«This suggest – si concludeva – that in summer a clearer sky and hence stronger insolation, and in winter less cloudiness and therefore a more effective energy loss by outgoing longwave radiation, could contribute to increase the mean range of winter to summer from 26.4 to 28.7°» (Schwerdtfeger, p. 220).
Tale assunto, se non poteva essere statisticamente provato per il Polo Sud a causa di una non adeguata serie di misurazioni della radiazione incidente e riflessa era, almeno in parte, supportato dai dati provenienti da Vostok che, durante il semestre freddo (aprile – settembre), evidenzia il seguente andamento delle temperature medie correlate alla copertura nuvolosa (Schwerdtfeger, p. 25):
meno di 2/10 -68,6 °C
da 3 a 7/10 -66,0 °C
oltre gli 8/10 -60,9 °C
Posto dunque che alla base della variabilità stagionale sia intervenuto un cambiamento nella circolazione atmosferica, qual è stato il trend successivo dei trimestri estivo e invernale? Ecco la sintesi completa (il 1957 include gennaio 1958 e così via; fra parentesi lo scarto termico arrotondato al decimo di grado; la differenza nella media estiva del primo decennio rispetto a Schwerdtfeger può derivare da una revisione dei dati sinottici):
1957-’66 -31,90 °C -58,23 °C (26,3 °C)
1967-’76 -31,09 °C -60,06 °C (29,0 °C)
1977-’86 -31,38 °C -59,46 °C (28,1 °C)
1987-’96 -31,90 °C -59,00 °C (27,1 °C)
1997-2006 -31,15 °C -60,51 °C (29,4 °C)
La correlazione fra estate e inverno e media annua non sembra determinante: nei decenni 1977-’86 e 1987-’96 infatti, pur in presenza d’un raffreddamento sempre più accentuato nelle temperature annuali, lo scarto fra i due trimestri si riduce per via del riscaldamento invernale. Ma se la prospettiva viene ricollocata nel lungo periodo (1958-2000), sono invece tutte le stagioni (intese in senso classico) a raffreddarsi, come mostra il quadro seguente (Kejna, p. 111):
dicembre – febbraio -0,26 °C
marzo – maggio -0,23 °C
giugno – agosto -0,16 °C
settembre – novembre -0,18 °C
L’evoluzione climatica della base Amundsen-Scott, anche per completezza d’archivio, è tra le più studiate; essa, in diretto rapporto col riscaldamento della Penisola Antartica, potrebbe indicare una tendenza al raffreddamento del continente legata all’intensificazione del Southern Annular Mode che, bloccando le irruzioni di correnti meridionali verso le basse latitudini, allo stesso modo impedirebbe le avvezioni settentrionali (Thompson, p. 897), perlomeno in alcuni settori del Plateau Antartico.
* «Ciò suggerisce che d’estate un cielo più libero e quindi un’insolazione più forte, e in inverno una minore nuvolosità e quindi una più efficace perdita di energia attraverso la radiazione uscente infrarossa, potrebbero contribuire ad aumentare la differenza media dall’inverno all’estate da 26,4 °C a 28,7 °C».
Bibliografia:
M. KEJNA, Trends of air temperature of the Antarctic during the period 1958-2000, in «Polish Polar Research», vol. 24, n. 2 (2003), pp. 99-126.
W. SCHWERDTFEGER, Weather and Climate of the Antarctic, Amsterdam, 1984.
D.W.J. THOMPSON, S. SOLOMON, Interpretation of Recent Southern Hemisphere Climate Change, in «Science», vol. 296, n. 5569 (2002), pp. 895-899.
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