Vediamo quali sono le ultime novità odierne, sulla base dell’evoluzione tracciata dalle ultime “corse modellistiche”: di certo appare confermata la robusta ondata di maltempo che impegnerà quasi tutta l’Italia, mentre appare lievemente ridimensionato l’ingresso della sfuriata fredda artica dal Nord Europa. Gli aggiustamenti delle mappe danno maggiore impeto alla depressione mediterranea che si collocherà un po’ più alta sul Nord Italia fra sabato e domenica, socchiudendo un po’ la strada al varco principale prescelto dall’aria fredda, ovvero la Porta della Bora. Le Alpi rappresentano d’altronde una barriera orografica come sempre complicata da poter scavalcare per i venti freddi nordici. Nella carta in basso, riferita per la notte fra sabato e domenica, notiamo la depressione stringere in una morsa l’Italia, ma anche una parte dell’aria fredda che verrà deviata verso il sud della Francia ed i Pirenei.
L’aria fredda d’origine artica comunque entrerà, seppure in maniera un po’ meno diretta (quindi più attenuata) e più tardiva. Il passaggio dal clima mite al freddo precoce resterà repentino. Sarà d’altronde una stilettata perturbata di stampo prettamente tardo-autunnale, ma soprattutto al Nord sarà di certo necessario aprire gli armadi per indossare abiti invernali. Probabilmente la neve non scenderà a quote estremamente basse come si stava profilando (sarebbe stato un evento notevolissimo per il periodo), ma ci sono tutte le condizioni perché possano imbiancarsi i rilievi a quote localmente collinari, specie tra Ovest Emilia, Basso Piemonte ed entroterra ligure. Quella che ci attendiamo è una svolta stagionale autentica: la tendenza sul medio-lungo termine sembra proseguire sulla scia del meteo a lunghi tratti instabile-perturbato (e fresco) con tutta probabilità anche per i primi giorni di novembre.