Le rilevazioni satellitari stanno consentendo di migliorare, notevolmente, il monitoraggio della siccità. Basandosi sui dati della missione Gravity Recovery – Climate Experiment della NASA, è stato possibile rielaborare l’indice specifico che ora tiene conto anche delle acque sotterranee e quindi delle risorse idriche di falda.
“Le informazioni affidabili sulla frequenza e l’intensità delle condizioni di siccità sono della massima importanza per climatologi, meteorologi e per tutte le autorità governative che dovranno monitorare gli impatti della siccità sulla vegetazione, sulla produzione alimentare e sulle risorse idriche”, ha dichiarato Isabella Velicogna, professore UCI di Scienze del sistema terrestre e coautrice dell’articolo pubblicato presso il Journal of Hydrometeorology. “Questo nuovo strumento fornisce un monitoraggio accurato e continuo della siccità, necessario per un’efficace gestione dell’acqua”.
Il set di dati utilizzato copre il periodo dal 2002 al 2014 ma sarà esteso con la prosecuzione della missione GRACE programmata per l’inizio del 2018. GRACE ha dimostrato di saper identificare con precisione gli eventi di siccità nell’ultimo decennio, alla pari di altri parametri dell’indice di siccità di Palmer e dell’indice di evapotraspirazione.
GRACE-DSI è eccezionalmente affidabile perché si basa esclusivamente sulle osservazioni gravitazionali satellitari, il che consente di fornire un monitoraggio della siccità globalmente coerente, anche in aree del pianeta che altrimenti sarebbe difficile se non impossibile rilevare. Tramite i dati satellitari ottenuti è possibile tenere traccia dei cambiamenti di stoccaggio delle acque sotterranee, che influiscono ovviamente sull’umidità del suolo e sull’attenuazione della siccità.
“Questa nuova tecnica consente alla comunità climatica di tracciare un quadro più completo dell’impatto della siccità in ogni angolo del mondo. In passato veniva valutata la siccità meteorologica tenendo sotto controllo le precipitazioni e le acque superficiali, mentre con GRACE-DSI siamo in grado di monitorare meglio la siccità idrologica, che influenza tutto il sistema acqua”, conclude Velicogna.