La ripresa fiammante della stagione estiva, che si concretizzerà su tutta l’Italia nell’arco del fine settimana, rischia d’essere un semplice fuoco di paglia. D’altronde, difficilmente ci si poteva attendere qualcosa di diverso con l’autunno meteorologico che ormai incombe sempre più da vicino perlomeno sul calendario (inizio della stagione intermedia fissato per il 1°Settembre). Insomma, è un tentativo di risveglio dell’estate ormai tardivo, nell’ambito di un andamento agostano che si è nel complesso rivelato troppo alterno, a luci ed ombre.
L’osservazione delle mappe meteorologiche proposte oggi dai modelli mostra pienamente la crisi estiva, i cui prodromi si avvertiranno già all’inizio della nuova settimana. Il progressivo irrobustimento di una vasta depressione sulle Isole Britanniche andrà infatti ad erodere il bordo settentrionale della cupola anticiclonico, con allentamento dei geopotenziali ad iniziare dal Nord Italia: il contrasto fra l’aria fresca oceanica e quella più calda pre-esistente potrà stimolare lo sviluppo di temporali a partire dalle zone alpine, con conseguenze che rapidamente si avvertiranno anche in pianura, anche se al momento non sembrano esserci le dinamiche ed i presupposti per peggioramenti o fasi d’eccessiva instabile.
La rottura stagionale sembrerebbe intervenire con gradualità, ma è comunque di questo che si tratta e la sostanza non cambia: nella seconda parte della prossima settimana, dopo il 25 agosto, l’anticiclone oceanico parrebbe puntare con maggiore decisione verso nord, in direzione delle Isole Britanniche, andando ad innescare una profonda saccatura che allungherebbe con maggior decisione i suoi tentacoli verso il Mediterraneo Centrale. Questa è la dinamica proposta dal modello GFS, che creerebbe i giusti ingredienti per un peggioramento di maggiore portata sul Centro-Nord, mentre al Sud cercherebbe di resistere ostinatamente un modesto promontorio anticiclonico dovuto alla persistenza della risposta calda nord-africana, destinata comunque a soccombere entro fine mese.