Non sarà certo una fugace rinfrescata, se tale la si può definire, a sovvertire l’andamento di una stagione. Giugno, poi luglio, un unico protagonista: l’Anticiclone africano. Tecnicamente l’Anticiclone subtropicale, ma se preferite – visto che il gergo comune è molto in voga – l’Anticiclone sahariano.
Purtroppo le proiezioni a lungo termine sostengono quella tesi che fu esposta a suo tempo, ovvero un’estate caldissima. Scomodare il 2003, a questo punto, non è utopistico. Possiamo citare la Spagna, dove giugno si è rivelato più caldo di quel terribile anno. Ma anche luglio non scherza, pur con temporali che che proprio da quelle parti si sono mostrati cattivissimi.
Per poter avanzare il paragone occorrerà attendere che l’estate chiuda i battenti. Non scordiamoci che all’epoca fu un crescendo di caldo da giugno a ottobre. E’ evidente, quindi, che per poter stilare un bilancio definitivo occorrerà attendere del tempo. Almeno un paio di mesi. Di sicuro, ve lo possiamo dare per certo, terminato il break dovremo affrontare l’ennesima ondata sahariana.
Sarà più cattiva delle precedenti? Forse si, forse no. Scrutando tra i vari modelli previsionali sembrerebbe più persistente, tant’è che non s’intravedono cambiamenti sostanziali sino a fine mese. Se così fosse, probabilmente ci troveremo difronte alla più lunga ondata di caldo dell’estate.
Diciamo che gli assalti africani sono durati – mediamente – una settimana/dieci giorni. Dopodiché sono intervenuti break più o meno consistenti e non è detto che succeda nuovamente a fine luglio. Certo, probabilmente non sarà abbastanza ma avremo modo di apprezzare queste pause più che in stagioni passate.