Come già anticipato, l’ondata di freddo in arrivo dall’area carpatico-danubiana sarà probabilmente fugace a causa della spinta anticiclonica da ovest che dapprima impedirà un travaso significativo di quel lago d’aria molto fredda intrappolato fra la Scandinavia e la Russia e poi tenderà a respingere al mittente l’assalto tentato dalle correnti russo-balcaniche. Ci ritroveremo dunque a che fare con le briciole, termine rappresentativo nel raffronto con il vero nucleo gelido che rimarrà quasi certamente confinato sulla parte centro-orientale dell’Europa.
In effetti le termiche ipotizzate dai modelli non sono poi così poca cosa (isoterme tra i -7 ed i -8°C sui versanti centro-settentrionali adriatici, molto meno sulle zone tirreniche per l’ostacolo appenninico) ed ancor più rilievo potrebbe assumere il raffreddamento, qualora arrivano masse d’aria fredde dalle effettive caratteristiche continentali. Questo è ancora un po’ presto per dirlo, quel che appare certo è il fatto che le regioni adriatiche risulteranno, per la nota esposizione orografica, quelle maggiormente interessate dal previsto afflusso freddo, con maggiori contrasti che riguarderanno anche il Sud Italia.