In questo mese di maggio abbiamo già avuto un paio di episodi di gran caldo nel Bassopiano Siberiano occidentale. A confermare un inizio di stagione calda favorevole alla presenza di onde di calore sulla parte più orientale dell’Europa, nella giornata del 31 maggio la presenza di una bassa pressione sul Mar Nero centro-occidentale ha favorito una rimonta di aria molto calda che dal Caucaso orientale è risalita per il Mar Caspio per poi invadere le pianure del basso corso del Volga e, più a est, dell’Ural, entrambi tributari del Caspio stesso.
L’isoterma +15°C a 850 hpa su questa area si è portata fin oltre il 55°N, cosa che, combinata con la presenza di un campo di alta pressione a tutte le quote, con conseguente compressione verso il basso e surriscaldamento dell’aria nei bassi strati, ha portato le temperature massime a valori molto elevati.
In Russia, Astrahan, posta nel delta del Volga, a breve distanza dal Caspio, ha toccato i 33°C (media delle massime di maggio 23°C, record storico 37°C), mentre più a nord Saratov si è fermata a 30°C, 10°C più della media, ma lontana dal massimo storico del mese, anche qui di 37°C.
Dirigendoci a nordest arriviamo a Samara, a circa 53°N, dove si sono raggiunti i 31°C, stessa temperatura toccata a Orenburg, che vanta un record di maggio di 37°C, ma una media delle massime di soli 21°C.
Passando in Kazakhstan, Uralsk, posta come Orenburg, rispetto alla quale si trova a SW, lungo il corso dell’Ural, ha raggiunto i 34°C, mentre la più orientale Aktjubinsk ha raggiunto i 32°C, a 5°C dal record di maggio, ma ben 11°C oltre la media delle massime del mese.
Come dimostrano i numeri riportati, l’evento è notevole ma non eccezionale, essendo queste vaste distese semiaride soggette a forti sbalzi termici, con conseguente raggiungimento di valori molto elevati in caso di avvezioni calde, ma anche a bruschi raffreddamenti quando le correnti si dispongono da nord, non essendo ostacolate dall’orografia nel giungere a latitudini basse.