Ovviamente non stupisce che faccia molto caldo nel deserto algerino alla fine di giugno, tuttavia le temperature massime registrate il 23 giugno 2004 meritano di essere segnalate, perché superiori di diversi gradi alle medie del periodo e spesso vicine ai record storici del mese di giugno.
In questa stagione lo spostamento verso nord della ITCZ, con la risalita a fino al 12°/13°N di masse d’aria relativamente fresche e umide provenienti dal Golfo di Guinea, sospinge le masse d’aria sahariane più calde molto più a nord del Tropico del Cancro. Tutto il deserto algerino e tunisino si arroventa e si instaurano le condizioni che possono portare, in presenza di depressioni al largo del Marocco e del Portogallo, alla risalita di tali masse d’aria verso il Mediterraneo centro-occidentale, dove oltretutto si umidificano (mentre in origine sono estremamente secche). Sono le condizioni favorevoli quindi al temuto (da molti) “cammello”, ovvero alla formazione di una “gobba” anticiclonica di matrice africana che porta le grandi ondate di calore verso l’Italia.
Per il momento il cammello è in Africa, tuttavia appare particolarmente in forma, se è vero che a 850 hpa (corrispondenti nel caso specifico a 1560 m) si sono superati i 30°C nel Sahara algerino meridionale, mentre la 25°C è arrivata fino all’ Atlante Telliano (la parte più settentrionale della catena) e, in Tunisia, all’altezza di Susa.
Vediamo qualche massima di oggi in Algeria. Nella stazione di Algeri/Dar El Beida, per il momento ai margini dell’onda di calore, si sono raggiunti i 34°C, 6°C in meno del valore massimo di giugno, ma 8°C più del valore medio delle massime di questo mese. Tebessa, nell’Atlante, verso il confine tunisino, è arrivata a 39°C, ma già appena a sud delle montagne si sono superati i 40°C.
A quota 765, Laghouat, sulle pendici sud dell’Atlante sahariano, ha raggiunto i 40°C, 5°C oltre la media di giugno, mentre il record storico del mese è 46°C. I 44°C di massima di Beskra (solo 1°C in meno del record storico, 9°C più della media) sono stati raggiunti con una umidità relativa del 12%.
A El Oued, intorno al 33°N, si è ormai in pieno deserto. La massima è stata 46°C, 44°C quella di Ghardaia, procedendo a sud della quale si raggiunge El Golea, appena sopra i 30°N, dove i 45°C di massima (umidità del 10%) hanno superato di 7°C il valore medio, rimanendo 2°C sotto il masimo storico di giugno.
A SW di El Oued, Timimoun ha raggiunto i 46°C (media 41°C, massimo storico 49°C), ma la temperatura più elevata è stata toccata a In Salah (48°C), poco più di 27°N, peraltro abituata a simili exploits visto che vanta un massimo storico di 50°C nel mese di giugno (media delle massime 43°C).
45°C infine la massima a Bordj-Moktar, a sud del Tropico del Cancro, presso il confine con il Mali. La posizione di questa stazione è ormai quasi al limite sud della regione occupata dalla massa d’aria più calda. Al momento del raggiungimento del valore massimo spirava infatti un vento da NNE con velocità 25 nodi: è l’harmattan, la variante sahariana dell’aliseo di NE, vento tipico della regione centro-meridionale sahariana e, a seconda della stagione, anche del Sahel, essendo la regione da esso interessata “mobile”, in base agli spostamenti della ITCZ (Inter-Tropical Convergence Zone).
Notevoli anche i valori massimi del 23 giugno in Tunisia, almeno nelle località non marittime. Kairouan ha raggiunto i 41°C, Tozeur i 43°C ed El Borma, nel sud del paese, i 44°C, accompagnati da una umidità relativa del 9%.