L’elemento saliente a breve termine.
L’alta delle Azzorre permarrà nella sua posizione Centro occidentale europea, tuttavia una parziale elevazione verso Nordest porterà scorrimento di aria più fredda in direzione di Balcani e Grecia. Influenzate anche le nostre regioni, specie i settori Adriatici e ionici.
L’elemento saliente a medio termine.
Il rafforzamento del ramo occidentale del Vortice Polare, in lieve allungamento verso Sud, porterà una distensione delle correnti d’alta quota, pilotando aria oceanica in senso all’Europa Centro meridionale. Italia dunque interessata, anche se con intervalli anticiclonici derivabili dal moto antiorario della stessa figura ciclonica polare.
L’elemento saliente a lungo termine.
Un trend che potrebbe proseguire ben oltre la metà del mese, allorquando potrebbe esservi un indebolimento del Vortice Polare, leggero tenativo meridiano dell’alta delle Azzorre e calo barico sul bacino del Mediterraneo.
Il trend a lungo termine:
Tal tipo di configurazione potrebbe portare, in ingresso di ultima decade mensile, ad una fase fredda governata principalmente da aria Artico-Marittima. L’ingresso potrebbe essere quello del Rodano, con fase instabile-perturbata su buona parte delle nostre regioni.
Elementi di incertezza: Ribadiamo quello che, a nostro avviso, rappresenta il maggiore elemento d’incertezza, ossia la tenuta del ramo occidentale del Vortice Polare.
Prescindendo da quelle che sono le visioni stratosferiche, possiamo ritenere normale un calo fisiologico d’attività dello stesso, così che potrebbe trovare sbocco l’evoluzione succitata relativa al lungo termine.
Fattori di normalità climatica:
In molti editoriali proposti avrete letto della pesante anomalia termica che persiste dalla scorsa primavera. Un tredn al riscaldamento, non v’è dubbio, così che gennaio entrerà di diritto nella storia meteo come il mese invernale più caldo del secolo.
Il ritorno a correnti prevalentemente occidentali potrà difatto rendere questo scrocio stagionale simile alla primavera ed i valori termici potrebbe persistere al di sopra delle medie. Anche se in modo minore rispetto al mese scorso.
Focus: evoluzione sino al 15 febbraio 2007
La fase previsionale odierna può essere considerata univoca, senza necessità di ricorrere ad ulteriori suddivisioni. Il ricompattamento del Vortice Polare porterà, ad intervalli più o meno regolari, ingressi instabili-perturbati verso la nostra Penisola. Torneranno pertanto le piogge e con ese la neve sui rilievi. Avremo probabilmente alcuni intervalli anticiclonici, di breve durata: uno subito dopo la fine della prima decade del mese, l’altro in prossimità del giro di boa.
Evoluzione sino al 20 febbraio 2007
A seguire, ma l’evoluzione necessita ovviamente conferme, avremo un possibile ingresso freddo sul Mediterraneo, di stampo Artico-Marittimo. Così che, oltre alla fase instabile-perturbata con piogge in pianura e coste, potrebbero tornare delle nevicate a quote medie, specie sulle regioni Centrali.
In conclusione.
L’analisi odierna mostra una certa linearità nel suo sviluppo. La causa, probabilmente, da imputarsi alla maggiore predicibilità dei modelli verso situazioni conosciute. Ossia un trend climatico governato dalle correnti occidentali. Poche incertezze quindi, ma occhio sempre vigile alle possibili novità.