Solo alcuni giorni fa era stato annunciato un peggioramento meteo per i primi giorni di dicembre che sembrava poter essere significativo, ma col passare dei giorni si è ridotto a ben poco. Quali sono le cause? I modelli hanno in realtà faticato ad inquadrare la rotta di questa prima incursione ciclonica e solo in certi frangenti si era ipotizzato che potesse impattare verso l’Italia. Alla fine invece la saccatura subirà la solita strozzatura in corrispondenza del’Iberia, dove un piccolo vortice finirà per staccarsi e viaggiare così autonomamente (cut-off) dal Mediterraneo Occidentale verso l’entroterra algero-marocchino.
Questa dinamica nel complesso sfavorevole prende spunto dalla forza straripante del Vortice Polare, che non può concedere quindi troppo respiro alle saccature: non a caso, lo stesso anticiclone atlantico prontamente richiamato con forza verso l’Iberia accentuerà questa troncatura. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, va detto che l’onda ciclonica, pur rimanendo ad ovest dell’Italia, contribuirà ad erodere il campo anticiclonico sul nostro Paese, dove s’instaurerà una specie di palude barica. La stessa figura di alta pressione perderà colpi appena a nord delle Alpi, dove verrà strattonata dall’inserimento più massiccio della furiosa corsa delle miti correnti atlantiche.
Gli spifferi d’aria umida da sud/ovest non avranno quindi ostacoli a raggiungere parte delle regioni italiane, contribuendo a determinare un parziale cambiamento seppur morbido. Si rivedrà qualche pioggia soprattutto al Nord e sulle regioni tirreniche, in prima linea si troveranno Liguria ed Alta Toscana: dopo settimane di totale assenza di precipitazioni per il Settentrione e quasi tutte le regioni centrali, già questa rappresenta una novità di non poco conto. In attesa che accada qualcosa di meglio, magari fin dall’inizio della prossima settimana.