Il cambiamento circolatorio del week-end appare ormai dietro l’angolo e prende forma attraverso la spinta di una saccatura che, dalle Isole Britanniche, prova a farsi strada sui settori settentrionali delle nazioni europee centro-occidentali. La perturbazione in azione sul Regno Unito è mossa dal regime depressionario centrato in vicinanza dell’Islanda. Aria moderatamente fredda in quota, trasportata da un flusso occidentale, ha già raggiunto la Scozia e l’Irlanda del Nord: ciò è ben evidente dal Satellite tramite quelle nubi irregolari un po’ tondeggianti che delineano il confine dell’intrusione d’aria fredda, nelle prossime attesa giungere fin su parte della Francia.
Le condizioni meteo sull’Italia sono nel frattempo migliorate notevolmente, per merito di un temporaneo rinforzo della struttura anticiclonica, ben protesa dal Vicino Atlantico a gran parte del Mediterraneo. Il contributo sub-tropicale è ancora presente, per via di una lacuna ciclonica persistente sull’Arcipelago delle Canarie. Nella giornata di ieri le difese anticicloniche sono state parzialmente bucate dall’inserimento di una perturbazione, in rapida evoluzione dal Nord verso le regioni centrali adriatiche. La perturbazione è rapidamente scappata via, ma che fine ha fatto?
La debole ansa ciclonica, entro cui si è fatta avanti la perturbazione, si è portata tra i settori meridionali adriatici e la fascia balcanica. Non a caso, questa mattina alcuni temporali hanno interessato il tratto di mare dell’Adriatico Meridionale, giungendo a lambire alcuni settori costieri del barese. La Puglia è stata infatti lambita dalla coda di quella perturbazione, ma le correnti sud/occidentali in quota hanno impedito lo sfondamento dei temporali sulla terraferma e così il fronte si è rapidamente portato sull’Albania.
Questo debole passaggio perturbato, quasi senza colpo ferire, ha tuttavia avuto il merito di portare aria più fresca verso il Sud, con particolare riferimento ai settori adriatici. In Puglia il caldo è notevolmente diminuito rispetto alla giornata di ieri per via della maggiore ventilazione da nord/ovest e solo sulle zone interne si sono avvicinati o raggiunti i 30 gradi. Queste infiltrazioni d’aria più fresca, in parte presenti anche in quota, hanno favorito lo sviluppo di qualche cumulo torreggiante, nelle ore più calde, sulle zone appenniniche meridionali, fra la Lucania e la Calabria. Non sono mancati episodici rovesci, ma si è trattato di fenomeni decisamente localizzati e di breve durata.
Il soleggiamento è stato invece il deciso protagonista di tutte le restanti zone, per quella che risulta essere una bellissima giornata, ma anche l’ultima di questa serie anticiclonica che va calando il sipario. Le temperature si sono confermate su valori elevati in Sardegna e sulle regioni centrali (punte di 36 gradi sul Lazio), risalendo invece al Nord per via del maggiore soleggiamento (temperature di 30-31 gradi su diverse località della Val Padana, addirittura 33 gradi a Bolzano).
La nuvolosità è stata piuttosto scarsa anche lungo l’Arco Alpino, per via dell’aria calda alle alte quote associate al temporaneo potenziamento dell’alta pressione. Il livello dello zero termico si è così spinto addirittura al di sopra dei 4000 metri e la mancanza d’aria fresca in quota ha pertanto inibito gli spunti convettivi delle ore più calde del giorno.
Come detto in apertura d’articolo, un robusto cambiamento è dietro l’angolo: i primi avamposti del flusso pre-frontale, che precede la vera perturbazione, si stanno avvicinando dalla Francia alle Alpi Occidentali. In tarda serata o nella notte si attendono i primi forti temporali tra la Val d’Aosta ed il Piemonte, con probabile coinvolgimento dell’alto torinese e del biellese. Queste celle temporalesche raggiungeranno poi l’Alta Lombardia, ma si tratta solo della prima avvisaglia del peggioramento, ben più intenso, che sfonderà a partire dal pomeriggio di domani un po’ su tutto il Nord.