Se l’inverno nella Russia europea, dopo una scoppiettante seconda metà di ottobre, si è preso una pausa, che tuttavia terminerà tra pochi giorni, in Siberia prosegue a gonfie ed anzi si stanno raggiungendo valori molto bassi un po’ in anticipo sui tempi soliti.
Soprattutto, rispetto all’anno scorso in cui i record di gelo venivano raggiunti da località semisconosciute, quest’anno le regine del siberiano, Verhojansk e Ojmjakon, si sono riprese lo scettro ed hanno raggiunto entrambe stanotte i nuovi record di freddo stagionali del nascente inverno boreale (esclusi la solita Summit).
Ojmjakon ha toccato -48,2°C, Verhojansk -47,9°C. Per raggiungere questi valori hanno dovuto aspettare che la pressione si rialzasse, dopo un periodo più “mite” in cui sono cadute nevicate che hanno portato il manto nevoso a 17 cm a Ojmjakon e 15 a Verhojansk.
Diverse altre località siberiane sono scese sotto i -45°C: Habardino, Ust-Nera, Yurti, Agayakan, Batagaj e Ekyuchchyu. Molte altre sono scese sotto i -40°C.
Mentre il grande gelo si sta fiondando negli Stati Uniti – già intense nevicate hanno colpito il Minnesota -, fatica quest’anno l’Artico Canadese a raggiungere valori molto bassi, Eureka è riuscita il giorno 8 a raggiungere -37°C, qualche altra stazione è scesa sotto i -30°C, ma la Siberia ormai è lontana.