Il mese di Aprile si sta caratterizzando per i numerosi affondi ciclonici sul vicino Atlantico, fin sulle nostre latitudini. Il percorso piuttosto basso del flusso atlantico, verso la parte sud-occidentale dell’Europa, appare obbligato anzitutto dalla presenza di una modesta cella anticiclonica sulla Penisola Scandinava.
L’attuale scenario vede dunque il canale depressionario nord-atlantico, in vicinanza delle coste canadesi e groenlandesi, poco evolutivo nel moto verso est a medie-alte latitudini, prediligendo il percorso verso sud/est , ove si attivano i giusti contrasti per la genesi ed intensificazione delle depressioni sul Golfo di Biscaglia.
Questo schema, ricalcato anche per buona parte della scorsa settimana, è dovuto probabilmente ad una serie di concause, fra cui una probabile predisposizione favorevole a livello planetario dettato dalle teleconnessioni (influenza delle correnti a getto a grande scala dettate da squilibri termici degli Oceani).
Le coste occidentali europee sono dunque preda delle saccature atlantiche, in maniera estremamente simile a quanto successo una settimana fa. Solo nei giorni scorsi vi è stata una temporanea tregua per l’inserimento di un transitorio e modesto promontorio altopressorio sulle coste occidentali europee, laddove ora si è nuovamente instaurato un pieno regime depressionario.
Questa circolazione, con aree cicloniche alimentate sulle vicine coste atlantiche iberiche, influenza pesantemente anche le condizioni meteo del nostro Paese, ove sono tornate a farsi strada le umide correnti sud-occidentali, in risalita lungo il ramo ascendente di tale configurazione depressionaria.
Una serie di ammassi nuvolosi solcano i cieli del nostro Paese: nella prima parte del giorno è sopraggiunto un fronte caldo di origine nord-africana, che ha interessato in maniera ampia buona parte delle regioni centro-meridionali, con scarsi fenomeni.
Un secondo fronte nuvoloso, più attivo, si avvicina dal Mediterraneo Occidentale ed attualmente si trova già sulla Sardegna e lungo le regioni di Nord-Ovest. Su queste ultime ritroviamo attualmente i fenomeni più continui e frequenti, in particolare su Piemonte ed ovest della Lombardia, con una lieve intensificazione dei fenomeni attesa per le prossime ore.
Il campo termico risente di questa circolazione di correnti più miti: nonostante la diffusa nuvolosità presente, sulla Sicilia e la Sardegna le temperature hanno superato su molte zone i 20 gradi, con punte di 25°C sul palermitano.
Viceversa, valori più bassi sulle regioni nord-occidentali per via del clima maggiormente uggioso. Come accaduto due giorni fa, la località più fredda è risultata Torino, con appena 10 gradi. Netta la differenza rispetto alle temperature raggiunte sulla pianura emiliana, con ben 21 gradi a Ferrara e 19 gradi a Bologna.
Le condizioni meteo non subiranno grosse variazioni nel corso dei prossimi giorni, in quanto la nostra Penisola resterà esposta al respiro sud-occidentale, con piogge che penalizzeranno il Nord, mentre il Sud godrà di condizioni termiche ben diverse, quasi estive, a causa delle correnti d’estrazione nord-africana.
Solo all’inizio della prossima settimana la situazione appare destinata a sbloccarsi, con il naturale movimento verso est della circolazione depressionaria, la quale attiverà correnti più fresche ed instabili anche verso le regioni centro-meridionali italiane, mentre la cupola anticiclonica sub-tropicale si limiterà alle zone più orientali del Mediterraneo.