Il meteo delle nostre estati è sempre più caldo e insopportabile: lunghissime ondate di calore che terminano improvvisamente con violentissimi temporali.
Ma dov’è finita la buona vecchia estate mediterranea, che garantiva temperature massime non tanto superiori ai 30 gradi e precipitazioni abbastanza frequenti, perlomeno una volta a settimana o ogni 10 giorni?
L’artefice di questo cambiamento è lo scambio di ruoli tra due figure meteo che dominano il nostro tempo: l’anticiclone delle Azzorre e quello africano.
Confronto estati anni 70-80 e 2000: nelle prime era frequente l’espansione verso est dell’anticiclone Azzorriano, mentre nelle seconde è sempre più frequente la risalita verso nord di quello africano.
Fino agli anni 80 era molto più comune il primo mentre le ondate di calore dettate da quello africano erano decisamente meno frequenti (seppur sempre possibili); dagli anni 2000, invece, l’anticiclone delle Azzorre è sempre più latitante e al suo posto è sempre più presente quello africano, che porta masse d’aria estremamente calda a tutte le quote e estremamente umida qualora sia piuttosto persistente.
E puntualmente, all’arrivo degli sbuffi di aria fredda atlantica o nord europea, succedono i disastri che le cronache meteo di questi giorni raccontano.
Purtroppo, anche per i prossimi anni, tendenza è sempre quella di avere estati sempre più calde, caratterizzate dalla maggior presenza dell’anticiclone subtropicale.
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