Ci risiamo, appena ieri abbiamo seguito l’evoluzione della coda di un fronte freddo che, in transito sull’Europa centrale, ha colpito marginalmente anche il Triveneto con precipitazioni confinate per lo più su zone Alpine e Prealpine del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
Un nuovo impulso freddo, sulla solita rotta lungo il canale di correnti nord-occidentali in quota che continua ad interessare la nostra Penisola, si appresta ormai a valicare l’arco Alpino.
In queste ore gran parte dell’Italia è interessata da nuvolaglia sterile che costituisce la parte avanzata della nuova perturbazione, e l’immagine Satellitare odierna è decisamente simile a quella di 24 ore fa.
Per via dell’orografia della cerchia Alpina, naturalmente il nucleo perturbativo non porterà effetti significativi sulle zone di nord-ovest se non la discesa di nuove correnti di foehn, mentre tenderà a riattivarsi a partire dalle pianure a sud del Po. Nella tarda serata odierna i fenomeni saranno concentrati tra est Lombardia, Triveneto (con neve sulle Alpi oltre i 2000 metri!) ed Emilia Romagna.
Il transito perturbato sarà rapidissimo, se è vero che i modelli ad alta risoluzione confermano che già nelle ore notturne il fronte raggiungerà con il carico di precipitazioni localmente temporalesche la Toscana, l’Umbria le Marche, la Corsica ed il nord Sardegna, e nelle successive 12 ore si trasferirà con fenomeni al seguito verso le regioni meridionali peninsulari.
Quali sono le caratteristiche di questo assalto frontale che vivremo nelle prossime ore? Anzitutto la traiettoria appare decisamente più favorevole all’Italia rispetto all’ultimo fronte freddo, con alimentazione d’aria d’origine artica decisamente più fredda ed instabile che garantirà una notevole vivacità.
Nelle prime ore di domani è infatti atteso il transito di un’isoterma da ben -22°C a 500 hPa sull’Arco Alpino, e l’estremo confine nord dell’alto Adige verrà addirittura lambito dalla -24°C. Tale aria piuttosto fredda, subito al seguito del fronte, si mostrerà con particolare evidenza anche negli strati più bassi dell’atmosfera, interessando in particolar modo il versante Adriatico fino alla Puglia.
Le temperature sono previste in drastico calo, e l’alba dell’ultimo giorno di Agosto (giovedì) vedrà aria alquanto frizzante su gran parte delle pianure del nord (temperature in qualche prossime ai 10 gradi), e sulle zone interne del centro, specie le aree Appenniniche montuose con particolare riferimento ai fondovalle, laddove si creeranno le condizioni per forti inversioni termiche.
In conclusione, questo lungo treno di fronti nord atlantici, che hanno avuto un ruolo da protagonista per buona parte del mese d’agosto, va esaurendosi proprio in coincidenza dell’inizio del nuovo mese, con la partenza dell’autunno meteorologico.
A partire dal prossimo fine settimana il bacino centrale del Mediterraneo sarà sempre più sotto il dominio di un Anticiclonico di matrice oceanica, con debole contributo africano, che riporterà per alcuni giorni la stabilità, unita a temperature in moderato rialzo.