Le previsioni meteo sono favorevoli per imminenti nevicate nella regione alpina, a quote superiori i 1500/2000 metri. La neve potrebbe scendere anche a quote insolitamente basse soprattutto nel settore centro-orientale, oltre che ancora una volta nei versanti esteri.
Le precipitazioni sono attese particolarmente abbondanti, anche oltre mezzo metro di altra neve fresca entro metà settimana.
Ancora una volta la regione alpina, quest’anno viene interessata da tardive nevicate, per altro abbondantissime, tanto che in alta quota la copertura nevosa è eccezionale.
Avrete sicuramente letto che alcuni passi alpini di alta quota sono ancora chiusi per la gran quantità di neve, si parla di metri di neve.
In occasione del Giro d’Italia che sarebbe dovuto passare sul Passo Gaia (fin sino i 2600 metri), si è parlato di muri di neve alti sino a 10 metri sul lato strada. Ma anche passi tra Valle d’Aosta e Svizzera risultano innevatissimi: il Piccolo San Bernardo, a 2.200 metri, per notizia di qualche settimana fa aveva fin sino a 7 metri di neve.
Questo mese di maggio si chiude gelido per le alte quote, e non è di certo di nuovo mite neppure in pianura, se si considera che quest’oggi la temperatura è precipitata in molte regioni italiane a livelli autunnali, tanto che in vari comuni di collina si rende necessario accendere ancora una volta la stufa o il caminetto.
Sembra un inverno senza fine, o forse una sorta di autunno.
Come abbiamo detto, la nuova a massa d’aria fredda che raggiungerà tra domani e dopodomani le regioni alpine e poi Italia, è una propaggine del lobo del Vortice Polare, il quale sta condizionando, con la sua instabilità, le condizioni meteo di tutto l’emisfero settentrionale. L’aria fredda associata a questo nuovo impulso perturbato, porterà lo zero termico nella regione alpina a circa 2000 m di quota. Ed è ciò che favorirà le precipitazioni nevose sulle Alpi.
Stimare preventivamente la quota neve in queste circostanze è alquanto complesso, si possono fare varie ipotesi, e stimare la quota neve anche a 1500 metri.
Tra una settimana, però la situazione sarà totalmente diversa infatti una massa d’aria calda invaderà l’Italia e la quota dello zero termico dovrebbe superare i 4000 m di quota. Ma l’evento atmosferico caldo potrebbe non avere lunga durata, e nuovi impulsi d’aria polare potrebbero raggiungere le regioni alpine. Ma saremo già in giugno, mese che comunque ha visto nel passato nevicate sulle Alpi, sempre nelle alte quote.
Ma la neve, in giugno, può cadere anche in Appennino, nei rilievi più alti di Sardegna e Sicilia. Ciò avviene davvero occasionalmente, non è di sicuro la norma.
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