Da una ferita instabile all’altra L’Italia è in una situazione attuale di relativa calma, vera e propria terra di mezzo fra due distinte aree instabili, la prima collocata grossomodo sull’Egeo e la seconda situata tra la Penisola Iberica ed il Marocco. E così, mentre l’area ciclonica del Mediterraneo Orientale lambisce ancora le regioni meridionali italiane, appare decisamente alle porte anche la nuvolosità più avanzata connessa all’ammasso perturbato ad ovest dell’Italia.
Una complicazione non da poco per l’anticiclone, che cerca d’affermarsi soffocando queste due mine vaganti. Bisogna necessariamente concentrare le attenzioni sul sistema ciclonico iberico, e intenzionato ad intraprendere un vero e proprio braccio di ferro con l’alta pressione. Per il momento lo scudo anticiclonico terrà botta e proteggerà i confini italiani, al limite un po’ di velature tenderanno a spingersi sui versanti occidentali italiani, specie fra il Tirreno e le due Isole Maggiori. Il grosso dell’area perturbata, almeno per le prossime 36-48 ore, resterà tuttavia ai margini, senza sfondare direttamente verso le nostre regioni.