L’Alta pressione, rimasta negli ultimi giorni ai margini rispetto alla nostra Penisola e con i massimi confinati sulla parte occidentale Europea, ha favorito un continuo scorrimento di masse d’aria debolmente fresca proveniente da settentrione.
Lungo tale flusso nord/occidentale si sono inseriti impulsi instabili, collegati alle dinamiche atmosferiche con ingresso di lievissime aree vorticose in alta quota, le quali poi hanno condizionato le vicissitudini meteo degli ultimi giorni.
Soprattutto nella giornata di ieri l’instabilità è stata imperante, con varie cellule temporalesche che hanno colpito a macchia di leopardo molti settori del centro-sud peninsulare. Quasi inaspettato per l’entità il forte evento convettivo di Roma, ma le precipitazioni hanno interessato in misura rilevante anche la Campania, in particolare anche le coste e le isole del golfo di Napoli.
La giornata odierna presenta un nuovo attacco frontale da latitudini settentrionali, che tuttavia interessa solo marginalmente le nostre regioni centrali adriatiche ed i settori interni, dopo aver valicato l’arco Alpino nella prima parte della giornata, con temporali che nella serata di ieri hanno colpito il Friuli Venezia Giulia.
La perturbazione è collegata alla discesa di un nuovo minimo barico in quota tra Polonia, Repubblica Ceca ed Austria, con annessa aria decisamente fredda (nocciolo di -25°C all’altezza geopotenziale di 500 hPa).
Attualmente il ramo frontale si sviluppa ampiamente dalla Polonia sud-orientale verso le regioni centrali italiane. Come anticipato, è ben più attivo ad est dell’Italia tra Slovenia e Croazia, mentre sul versante italiano qualche pioggia interessa la costa marchigiana, ma non sono attivi temporali.
Su tutta la catena appenninica si segnala il rapido sviluppo di nuvolosità imponente, che sarà responsabile nelle prossime ore di rovesci temporaleschi in evoluzione su Abruzzo, Molise, Puglia centro-settentrionale, Campania e Lucania.
L’arrivo del fronte, seppure solo con la propaggine meno consistente, ha causato un moderato calo della pressione nei bassi strati, con debole circolazione depressionaria generatasi sottovento alle Alpi, posizionata tra mar Ligure e Corsica.
Dal punto di vista termico non sono evidenti particolari variazioni. I valori più elevati, prossimi ai 30 gradi, si concentrano ancora una volta sull’estremo meridione e sulla Sicilia. Nella giornata di ieri solo Catania Sigonella e Reggio Calabria hanno superato i 30 gradi.
La disposizione barica è prossima a subire decise modifiche, dopo alcuni giorni di sostanziale staticità. L’Anticiclone oceanico, con perno ad ovest del Regno Unito, preme infatti per avanzare verso est, e stavolta l’espansione sarà con influenza più decisa sull’Italia, e non timida come negli ultimi giorni governati da correnti settentrionali in discesa lungo il bordo orientale della figura stabilizzante.
Già entro le prossime 24 ore l’Anticiclone avrà decisamente guadagnato terreno sull’Europa centrale, con evoluzione verso il mar Nero, nel contempo, del nucleo depressionario ora in posizione più occidentale.
Tale configurazione barica sospingerà in un primo tempo correnti orientali sull’Italia, con instabilità tuttavia in significativa attenuazione a causa del rafforzamento di un richiamo di matrice sub-tropicale dall’entroterra nord africano, che porterà ad una netta stabilizzazione delle medie-alte quote atmosferiche, con relative correnti discedenti.
Si segnala infine l’azione ciclonica tra Penisola Iberica e Marocco, già in atto e che sarà alla base del richiamo altopressorio verso le nostre regioni tirreniche, interessando più direttamente le Isole maggiori, ove si farà gradualmente sentire l’ingresso delle correnti sciroccali.
L’interazione della debole area ciclonica (cut-off) in propagazione al Mediterraneo occidentale farà sentire i propri effetti, pur marginali e limitati ai settori più occidentali del Paese, solo verso il week-end, anche se troverà di fronte la netta forte contrapposizione del muro anticiclonico.