La nomea di “pazzerello” ben si sposa con marzo, mese tipicamente transitorio tra l’inverno e la primavera. Ma quest anno, come non mai, sembra che la stagione primaverile non voglia proprio saperne di rinsavire. Dopo le ingenti piogge che hanno investito il nord Italia, producendo danni piuttosto ingenti specie al comparto agricolo, toccherà alle regioni centrali.
Mercoledì giungerà quel che resta della depressione iberica, ovvero un profondo vortice ciclonico che andrà a catturare un nucleo d’aria fredda proveniente dall’Artico. Prepariamoci ad un’ondata di maltempo piuttosto intensa, ma quel che preme sottolineare è che le temperature registreranno un forte calo nella seconda metà settimanale a causa dei venti in intensificazione dai quadranti settentrionali.
Il tempo martedì 21 maggio
Il transito di un nuovo impulso instabile da ovest provocherà condizioni di spiccata variabilità, con precipitazioni che si manifesteranno soprattutto nella parte centrale del giorno. Le regioni che patiranno i maggiori effetti saranno le centrali e la Sardegna, ma non mancherà occasione per l’insorgenza di acquazzoni e temporali anche sulle Alpi, in Sicilia e nelle regioni meridionali. I venti si orienteranno dai quadranti orientali, specie tra le due isole maggiori dove risulteranno moderati o forti.
Mercoledì tornerà il maltempo
Fin dalla notte di martedì su mercoledì, un severo peggioramento interesserà la Sardegna dove ci aspettiamo forti piogge anche a carattere di rovescio o temporale. In apertura di giornata ecco che i fenomeni si saranno propagati alle regioni centrali e in seguito raggiungeranno anche il sud. Non escludiamo intensi episodi temporaleschi. Al nord andrà relativamente meglio, pur senza escludere qualche acquazzone sulle Alpi specie settore orientale in sconfinamento verso le zone pianeggianti. Segnaliamo venti in rinforzo dai quadranti settentrionali e le temperature registreranno una diminuzione.
Da giovedì tempo instabile e più fresco
L’inserimento di correnti d’aria fredda dai quadranti settentrionali determinerà un sensibile calo delle temperature. Ci aspettiamo condizioni d’instabilità diurna piuttosto vivace, ciò significa che si manifesteranno frequenti precipitazioni a ridosso dei rilievi e nelle aree prospicienti, senza escludere sconfinamenti anche in direzione delle coste. La fenomenologia coinvolgerà maggiormente centro sud, isole maggiori e nordest, mentre andrà relativamente meglio sul nordovest. L’ulteriore calo termico sui confini alpini potrebbe spingere le nevicate addirittura sin sui 1000/1200 metri.