Freddo a singhiozzo:
lo si può definire tale? Beh, forse non è quel tanti vorrebbero, ma almeno assistiamo a dei passaggi frontali che mantengono le temperature in prossimità della norma. Oggi, ad esempio, sta transitando una massa nord Atlantica che causa forti venti, abbondanti nevicate sui crinali alpini – con degli sconfinamenti nelle alte valli italiane – e delle spruzzate sui rilievi appenninici.
Alta Pressione incombente:
l’impianto circolatorio è sempre quello: l’Anticiclone disteso sui paralleli e un Vortice Polare compatto che gira a velocità elevata. Le piccole ondulazioni delle correnti atmosferiche sono quelle che causano i temporanei arretramenti anticiclonici e che espongono la nostra Penisola a brevi episodi invernali. Il fulcro della struttura stabilizzante, fortunatamente, è posizionato sull’Europa occidentale e alle nostre latitudini riesce ad introdursi una semplice propaggine.
Altalena termica:
avete presente i saliscendi delle montagne russe? Ecco, le temperature sembrano viaggiare su un otto volante. Prima crescono, poi diminuiscono e così via sino all’Epifania. Le prossime 48 ore saranno caratterizzate da un forte rialzo, che porterà i valori al di sopra della norma. Un clima mite, fin troppo e certamente inusuale per il mese di Gennaio. Si profila, infatti, un Capodanno all’insegna del sole e del “caldo”.
Il Vortice Polare riprende fiato:
la perturbazione che transiterà tra il 2 e il 3 gennaio dovrebbe preannunciare un temporaneo rallentamento del Vortice Polare. Quando cala la vorticità, ecco che il getto manifesta delle ondulazioni più o meno pronunciate e nelle anse si vanno ad inserire depressioni di origine Artica. Il rallentamento fa sì che l’Alta delle Azzorre si spinga verso nord, causando in tal modo irruzioni d’aria fredda sull’Europa meridionale.
L’irruzione Artica:
l’abbiamo osservata in emissioni modellistiche precedenti, poi smentita e infine riproposta. La novità odierna è rappresentata dalla concordanza dei più autorevoli Modelli di previsione e il periodo è quello indicato in più di un’occasione: l’Epifania.
Le ipotesi plausibili:
al momento l’obbiettivo principale dell’irruzione è il comparto Balcanico-Ellenico. L’irruzione dovrebbe lambirci, andando a scavare un minimo ciclonico tra lo Ionio e l’Egeo. Che vuol dire? Che il freddo, ancora una volta, prediligerà le regioni Adriatiche e il Sud Italia. Zone peninsulari ove potrebbero verificarsi nevicate a bassa quota.
Focus: evoluzione sino al 12 gennaio 2012
La chiusura del 2011 e gli esordi del 2012 saranno caratterizzati da condizioni di stabilità e da un clima eccessivamente mite. Il ritorno dell’Alta Pressione, infatti, spegnerà temporaneamente le velleità cicloniche e le confinerà sull’Europa settentrionale. Il flusso zonale, tuttavia, non si interromperà e fin dal 2 Gennaio riprenderà a scorrere più a sud traghettando un’altra perturbazione sulle nostre regioni. Stavolta il peggioramento sarà più consistenti, ma le temperature rimarranno elevate e le nevicate si avranno a quote medio alte.
Perturbazione che dovrebbe fare da apripista all’irruzione Artica successiva, posizionabile a ridosso dell’Epifania. Lo si è detto pocanzi, l’obbiettivo principale non dovrebbe essere l’Italia ma ciò non toglie che anche sulle nostre regioni torni un po’ di freddo e su alcune anche la neve. Le “privilegiate” saranno quelle del versante Adriatico e il Sud, prossime all’area ciclonica in approfondimento tra lo Ionio e l’Egeo. Altrove, invece, l’ingerenza anticiclonica dovrebbe risultare maggiore. C’è spazio per un miglioramento configurativo? Non è da escludere. Qualora la traiettoria dell’irruzione si rivelasse più occidentale, l’Inverno assesterebbe un colpo non da poco anche se di durata limitata.
Evoluzione sino al 17 gennaio 2012
Purtroppo le notizie non sono buone. Un Vortice Polare in gran forma costringerà l’Anticiclone al coricamente sui paralleli con incidenza sostanziale sul bacino del Mediterraneo.
In conclusione.
La speranza è che Gennaio sia pregno di buoni propositi e crediamo che i crescenti disturbi al Vortice Polare potrebbero, finalmente, portare ad uno sblocco stagionale significativo. Si badi bene, non vogliamo creare false illusioni, però è anche vero che i pattern climatici procedono in quella direzione.