Sta calando il sipario su una settimana caratterizzata dal lento recupero della stagione estiva, dopo lo schianto subito esattamente nello scorso week-end, quando era sopraggiunto un energico assalto instabile e freddo di matrice artica. L’estate non ha ancora del tutto raddrizzato la rotta, in quanto ancora oggi sono evidenti gli strascichi instabili derivanti dalla coriacea azione depressionaria che non intende mollare facilmente la presa sui Balcani.
L’anticiclone, venuto già da diversi giorni in soccorso dal Vicino Atlantico, continua a mostrarsi un po’ impacciato e, non a caso, il raggio periferico della bolla depressionaria balcanica è tornato parzialmente a coinvolgere parte della nostra Penisola. Ne abbiamo avuto la prova nella giornata di sabato, con l’incremento generale dell’instabilità atmosferica che ha visto scoppiare numerosi temporali in prossimità della dorsale appenninica, ma anche su diverse zone limitrofe: gli acquazzoni temporaleschi, ad esempio, hanno sconfinato a Perugia, ma anche a Firenze e Roma.
Questi fenomeni d’instabilità sono stati causati dalle maggiori infiltrazioni fresche in quota, il cui nucleo più importante (goccia fredda) si è ora spostato verso le regioni meridionali: su queste zone l’attuale giornata di domenica non ha infatti aperto sotto i migliori auspici. Fenomeni localmente significativi hanno interessato in particolare la Puglia e la Calabria, ma è lecito pensare che nelle prossime ore, con il riscaldamento diurno, i rovesci ed i temporali saranno più organizzati non solo al Sud, ma anche su altre zone della dorsale appenninica e su qualche zona dell’Arco Alpino.
L’evoluzione immediata, per l’inizio di settimana, vedrà nuovamente accrescersi l’influenza anticiclonica, ma questo non significherà che verrà meno l’instabilità atmosferica, seppur relegata alle sole ore diurne e in prossimità dei principali massicci montuosi. L’influenza della goccia fredda balcanica sarà ancora in parte più evidente al Sud, anche se i fenomeni tenderanno a risultare sempre più circoscritti sulle zone interne.
Cresce la voglia di MARE i giorni a cavallo fra fine giugno ed inizio luglio vedranno esplodere l’estate e dunque chi può permettersi le vacanze in spiaggia ne godrà appieno. La stagione estiva entrerà nel vivo, d’altronde il mese del solleone per eccellenza è alle porte, ma l’instabilità pomeridiana (aspetto abbastanza tipico della stagione estiva) resterà ancora la prerogativa principale delle ore più calde a ridosso dei monti, probabilmente più accentuata sull’Arco Alpino. Nonostante la maggiore solidità anticiclonica, insisteranno infatti refoli freschi in quota che andranno a contrastare con il maggiore riscaldamento diurno e con l’accumulo d’umidità nei bassi strati, quindi in questi casi basta davvero una scintilla per provocare moti ascensionali tali da generare cellule temporalesche.
Le temperature risentiranno del maggiore dinamismo dell’alta pressione, ma il fatto che non saremo alle prese con strutture anticicloniche di tipo nord-africano limiterà qualsiasi eccesso del caldo, sebbene l’incremento dell’umidità potrà avviare una fase un po’ afosa: i valori aumenteranno di alcuni gradi portandosi un po’ al di sopra della norma, ma con picchi che difficilmente supereranno i 32-33 gradi. Le zone più calde saranno quelle della Val Padana ed alcune vallate interne del Centro-Sud.