Da alcuni giorni stiamo osservando, con estrema attenzione, le varie proiezioni dei modelli matematici di previsione. Perché? Beh, volendo conoscere l’evoluzione post irruzione, si deve necessariamente valutare la dinamica barica successiva. Il Nucleo Artico, dopo essersi portata in moto retrogrado in direzione del Regno Unito, potrebbe rigettarsi verso sud scivolando lungo il fianco orientale del blocco anticiclonico.
E proprio il blocco anticiclonico, congiuntamente alla depressione Atlantica indicata in figura, rappresenta il quesito più difficile da risolvere. I più autorevoli Centri di Calcolo mondiali, ultimamente, hanno proposto varie soluzioni: si è passati dall’aggancio Artico/Atlantico – con conseguente demolizione del blocco e richiamo africano sulle nostre regioni – all’ingresso del Vortice sul nostro Paese.
Stamane, invece, è subentrata una certa concordanza modellistica nell’indicare l’Italia quale obbiettivo finale del nucleo freddo. La mappa allegata, opportunamente rielaborata per facilitarne la comprensione, è una ECMWF (emessa dal Centro di Calcolo Europeo con sede presso Reading, UK) che ci mostra l’impianto barico relativo al prossimo 16 ottobre. E’ evidente la discesa del Vortice in direzione dell’Italia e nella giornata successiva potrebbe transitare sul Centro Sud apportando un severo peggioramento e un marcato calo delle temperature.