La configurazione barica a scala europea resta sostanzialmente bloccata, continuano a fronteggiarsi le due principali figure bariche, ovvero la profonda Depressione Atlantica di appena 979 hPa, centrata al largo delle coste bretoni, ed il promontorio altopressorio sub-tropicale proteso dal Nord Africa verso l’Europa Orientale, passando per il cuore centrale del Mediterraneo.
Esse danno vita ad un sostenuto flusso sud/occidentale sul nostro Paese, con le regioni settentrionali penalizzate dal canale di correnti instabili, lungo il quale s’insinuano una serie di sistemi nuvolosi che, all’interno della fascia di confluenza, portano i propri frutti esaltando peraltro l’orografia di sbarramento alpina.
Durante la scorsa notte si sono vissute ore molto difficili per il transito del settore meridionale di una vigorosa perturbazione temporalesca autorigenerantem in transito dalla Savoia verso l’Alto Piemonte, con coinvolgimento maggiore del biellese, cusio, verbano e varesotto. In alcuni casi la relativa brevità della fase acuta delle precipitazioni ha evitato conseguenze gravi dal punto di vista idrogeologico, tuttavia sono stati censiti accumuli fino a 140 millimetri tra Valsesia e la provincia del Verbano Cusio Ossola.
Queste zone si confermano notevolmente piovose, dal clima quasi monsonico visti i ricorrenti episodi di notevole entità avuti anche negli ultimi mesi. La piovosità sopra la media è dimostrata dagli accumuli annui, prossimi ai 2000 millimetri su alcune località del Canton Ticino prossime ai nostri confini.
Altri nubifragi hanno colpito alcune aree alpine del Triveneto, con particolare riguardo il Friuli Venezia Giulia, ove le notevoli piogge hanno investito anche le pianure. Ingenti nubifragi nella notte anche sulle Alpi Apuane, favorite dal flusso sud/occidentale. I fenomeni hanno in parte interessato anche la Lunigiana, l’Appennino Ligure-Emiliano ed una ristretta area del savonese.
In queste ore, a seguito di un intervallo per buona parte del mattino, non è segnalata attività temporalesca, ma qualche breve scroscio di pioggia ha tuttavia preso vigore sulla zona del varesotto, del Lario e sulla Val Camonica. Da notare come son rimaste a secco le aree di Torino, Milano e Genova, mentre sul Basso Piemonte all’assenza di piogge si aggiunge il caldo per i venti meridionali favonizzati.
L’affondo del nucleo ciclonico al largo delle coste francesi, con annesse correnti fresche in discesa fino alle porte delle coste nord-occidentali marocchine, ha fatto da trampolino di lancio per l’espansione massiccia verso nord dell’Alta Pressione sub-tropicale, la quale sta convogliando correnti sciroccali molto calde sui bacini centro-meridionali italiani.
Il caldo inizia a picchiare duro su alcuni settori delle estreme regioni meridionali, con picchi superiori ai 35 gradi su Puglia, Calabria e Sicilia. Da notare ben 39 gradi rilevati su Pantelleria, ove è giunta una corposa massa d’aria rovente e secca sahariana.
L’annunciata temporanea flessione barica per il week-end sarà alla base di un ulteriore peggioramento sul Nord Italia. In particolare, nella giornata di domenica sono attesi frequenti rovesci sul Nord, che potranno penetrare anche sulla Val Padana. I fenomeni, che potranno parzialmente sconfinare sulle regioni centrali, saranno portati dalla minacciosa perturbazione, ben visibile sull’immagine satellitare tra Isole Britanniche e Golfo di Biscaglia.