Una pronunciata saccatura è entrata sull’Italia, rovinando pertanto questo penultimo week-end del mese di Luglio. La sfuriata d’aria fresca, associata a forti venti, ha fortemente compromesso l’afflusso dei vacanzieri verso le spiagge nelle zone costiere più esposte al Maestrale o al Ponente, ma ancor peggio è andata in montagna, specie sull’Arco Alpino, ove le temperature sono precipitate di diversi gradi ed è transitata una forte perturbazione.
Come era previsto, non sono mancati ulteriori fenomeni di inusuale violenza, a causa del repentino scontro fra l’aria caldo-umida preesistente e quella decisamente più fresca sopraggiunta in seno al fronte freddo. Nevicate hanno interessato i settori alpini settentrionali, scendendo fino a quote attorno ai 2000 metri e localmente anche più in basso lungo le creste altoatesine di confine.
I violenti nubifragi sono stati occasionalmente accompagnati da una forte tempesta di vento, che ha flagellato soprattutto la Lombardia durante la scorsa notte, con raffiche fino a 120 chilometri orari che hanno determinato danni soprattutto sulle valli bergamasche, ove qualche tettoia è stata divelta dalle fortissime raffiche. Ieri abbiamo sottolineato dei danni dovuti alle grandinate con chicchi grandi come palline da golf, ma nelle prime ore di quest’oggi il maltempo ha picchiato duro sul Triveneto.
Purtroppo non sono mancate le gravi disgrazie, correlate a questa ondata di maltempo. Nella giornata di ieri sono morti tre alpinisti, in una tragedia probabilmente non dovuta alle condizioni meteo, ma il maltempo ha complicato poi irrimediabilmente tutti i soccorsi ed il recupero degli stessi corpi. In Veneto, su una zona del Bellunese prossima al Cadore, madre e figlia sono stati travolti nella loro casa da una frana, mentre non sono mancate alcune tragedie del mare a causa delle pessime condizioni del mare.
Il vento infatti si è esteso a quasi tutta la Penisola, rinforzando soprattutto tra il Tirreno ed i bacini circostanti la Sardegna e la Corsica. Il vento di Maestrale ha raggiunto raffiche superiori ai 100 km/h sulle Bocche di Bonifacio. Si tratta delle correnti più fresche, al seguito del fronte, che hanno portato una severa diminuzione delle temperature, fino a 10-15 gradi in meno nei valori massimi odierni (rammentiamo che ieri sono state toccate punte di 38-39 gradi non solo tra Sardegna e Puglia, ma anche in Emilia).
Nello scenario odierno fanno eccezione solo le estreme regioni meridionali, ove gli ultimi refoli d’aria calda nord-africana hanno portato temperature ancora elevate specie in Puglia e Sicilia, dove occasionalmente si sono superati i 35 gradi. Su queste zone bisognerà attendere domani per una significativa rinfrescata, ma l’afflusso di correnti settentrionali su queste zone perdurerà anche per l’inizio della settimana.
Il sistema nuvoloso, come si può notare dal Satellite, si sta gradualmente spostando verso levante, arcuandosi attorno ad un minimo depressionario ora poco ad est dell’Alto Adriatico. Le regioni di Nord-Est sono pertanto ancora interessate dalla scia instabile legata al fronte di maltempo, attualmente proteso fra Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia ed Ungheria. Un miglioramento avanza deciso da ovest, grazie al progressivo allontanamento verso est della trottola fredda ed al conseguente afflusso di correnti più secche in arrivo dalla Francia.