Le regioni adriatiche, d’estate segnalano eventi temporaleschi di eccezionale intensità di maggiore frequenza rispetto al settore tirrenico.
Nell’ultimo mese si sono avuti eventi temporaleschi di eccezionale rilevanza, con nubifragi e grandinate, dalla Romagna fino alla Puglia.
La cosa pescarese questi giorni ha ricevuto punte di 145 mm di pioggia, violenti nubifragi si sono avuti nella provincia di Taranto. In luglio ingenti temporali avevano investito tutte le regioni adriatiche, con danni all’agricoltura per le grandinate nelle Marche, in Romagna e Puglia.
Questa estate ha veduto, forse più di altre, temporali di una certa rilevanza, anche nelle regioni tirreniche, ma già le sole medie pluviometriche delle regioni adriatiche sono un importante indicatore di maggiore piovosità estiva rispetto alle tirreniche.
Il versante tirrenico è più aperto al clima mediterraneo, all’influenza dell’Anticiclone delle Azzorre, e a quello africano. Il settore adriatico usufruisce di occasionali sbuffi di aria fresca che vengono dalle regioni balcaniche che a contatto con il caldo della superficie marina, si caricano di umidità e generano nubi e temporali.
Non solo, i venti occidentali generano, nei pomeriggi estivi dominati dall’instabilità atmosferiche, nubi cumuliformi sulle zone appenniche che si estendono anche a quelle costiere dell’Adriatico, dove si possono avere temporali.
I giorni di pioggia e gli accumuli piovosi, aumentano gradualmente ci si sposta dalla Puglia verso nord, con picco massimo sul Golfo di Trieste, dove la caratteristica del clima mediterraneo si affievolisce.
La costa adriatica nella stagione estiva, è mediamente più piovosa di quella tirrenica, e quindi con minor fattore climatico mediterraneo.