Proseguiamo il nostro viaggio ideale all’interno dell’atmosfera e proviamo a proiettarci nel periodo delle festività. Perché proprio quel periodo? Beh, trattandosi di giornate di festa molti – soprattutto a fine anno – approfiterranno del tempo libero per gite fuori porta più o meno durature.
Ciò che si evince dai modelli matematici di previsione è l’estrema incertezza. Se prendete l’americano GFS, capace di spingersi ben oltre le 300 ore di previsione, probabilmente avrete notato veri e propri ribaltoni evolutivi da un giorno all’altro. Oggi, ad esempio, è stato elaborato un run che lascia poco spazio all’immaginazione: l’inverno potrebbe piombare prepotentemente su gran parte d’Europa.
La dinamica proposta contempla lo sviluppo di un’Alta Pressione in Scandinavia, lo scivolamento di un nucleo d’aria gelida verso l’Europa centro orientale e l’interazione con masse d’aria provenienti dall’Oceano Atlantico. L’Italia potrebbe trovarsi nel mezzo, influenzata in prima istanza dal flusso oceanico ma in seguito esposta alle fredde correnti orientali.
Stiamo commentando quanto proposto da uno dei più importanti centri di calcolo internazionali, ma al di là del singolo run è un’ipotesi che ben si sposa con quanto sta succedendo ai vari livelli dell’atmosfera. Per capirci, stiamo parlando di una dinamica ampiamente contemplata dalle statistiche, allorquando il Vortice Polare – decentrato rispetto alla propria sede di appartenenza – tenta in tutti i modi di ricompattarsi e di riportarsi sulla verticale del Polo.
Ciò che potrebbe accadere in seguito lo lasciamo ad altri approfondimenti, anche perché siamo sempre dell’idea che il Vortice Polare andrebbe incontro a una destrutturazione imponente. Soffermiamoci sul periodo delle feste perché l’eventuale ondata di gelo potrebbe avere effetti anche sul nostro Paese. Non siamo così convinti che possa esserci una componente oceanica così invadente, tutt’altro.
Stiamo propensi a credere che l’Alta delle Azzorre possa in qualche modo ostacolare l’ingresso del flusso e zonale ed anzi, potrebbe addirittura provare a congiungersi con l’Alta Scandinava. Quest’ultima ipotesi, in termini invernali, sarebbe senz’altro la più cruda perché a quel punto il nucleo gelido russo potrebbe scivolare rapidamente verso sudovest e potrebbe puntare con decisione il bacino del Mediterraneo.
Siamo andati oltre, però è bene contemplare tutte le opzioni. Tra le varie opzioni c’è anche quella di un Natale all’insegna dell’Alta Pressione, ma le probabilità che ciò accada – sempre secondo noi – sono veramente basse.