Già da qualche giorno i principali modelli matematici di previsione stavano evidenziando e rimarcando la possibilità che una profonda saccatura si diriga sull’area balcanica, con un consistente apporto di aria artica. Bisogna però tener conto che si tratta ancora di una previsione a lungo termine, previsione che rappresenta numerosi limiti in ambito di attendibilità . Ciò che parrebbe confermato è la formazione di una profonda saccatura in area europea, dovuta al repentino cedimento di strutture anticicloniche ben organizzate in quota.
L’elemento che costituisce più incertezza è la collocazione della saccatura che, secondo l’ultima elaborazione disponibile di GFS, dovrebbe spingersi un po’ più ad ovest, proprio in direzione dell’Italia, anche se non si tratterà della parte più attiva, con un’isoterma alla quota di 850hpa (1400-1500mt) di -5°C fino sul nord della Sicilia.
Questa irruzione porterebbe le temperature nettamente al di sotto della media mensile sull’Italia, in alcuni casi anche di 8°C gradi su Puglia, Basilicata e Calabria; valori diffusamente inferiori alla media anche di 10°C si avranno in area balcanica!
Ma l’arrivo del freddo non è da associare inevitabilmente a quello della neve in grande stile nemmeno in area alpina. Il tutto infatti si svolgerà probabilmente in un contesto prevalentemente anticiclonico al suolo, anche se, ad onor del vero, l’aria fredda che, per effetto Stau si addosserà alle zone montuose sopravvento, potrebbe portare qualche fiocco di neve a quote relativamente basse per il periodo sul versante alpino orientale e su quello appenninico, sempre orientale.
L’alta pressione che andrà a posizionare il suo massimo tra l’Inghilterra e il Benelux richiamerà in seno al suo versante meridionale correnti fredde da nord-est. Insomma, dopo il periodo con temperature nettamente al di sopra della media in area mediterranea, che sta volgendo al suo epilogo, ci apprestiamo a vivere il primo ingresso freddo della stagione.
Contributo di Elio Azzena