Giovedì 30 dicembre nell’estremo nord dell’Australia, a nord di Darwin, si sono registrate piogge, a carattere temporalesco, molto intense. Sono caduti 212 mm a Milingimbi (12,1°S 134,9°E) e 203 a McCluer Island (11,1°S 133,0°E). Le immagini satellitari del 30 mostrano in effetti un imponente ammasso di nubi temporalesche sulla regione e sul mare tra questo e l’Indonesia.
Le stesse immagini del 30 dicembre mostrano, più a occidente, un altro notevole sistema perturbato tra Timor e il nord dell’Australia occidentale. Tale sistema perturbato è poi evoluto in un ciclone tropicale vero e proprio, ancora classificato come “tropical storm” nel pomeriggio del 31 dicembre. Alle 18 GMT dell’ultimo dell’anno esso era centrato a 15,6°S 120,6°E, quindi al largo di Broome, con venti sostenuti fino a 35 nodi. Il Bureau of Meteorology dell’Australia Occidentale ha emesso un allerta per il vento previsto per il 1 gennaio in rinforzo fino a 30 nodi sulle coste a sud-sudovest di Broome.
La previsione indica uno spostamento verso sudovest della tempesta, in rinforzo, rimanendo così la stessa più o meno parallela alla costa dell’Australia occidentale. Per le 18 GMT del 1 gennaio essa era prevista centrata a 16,2°S 120,2°E, con venti sostenuti fino a 40 nodi, mentre per le 18 GMT del 2 gennaio essa dovrebbe trovarsi a 16,9°S 119,6°E, con venti fino a 50 nodi.
La città più meridionale della Nuova Zelanda, Invercargill, è piuttosto fredda in tutti i mesi dell’anno. Sebbene dicembre sia il primo mese dell’estate australe, la media delle massime in questa città è 16°C. Venerdì 31 dicembre venti freschi da sudest hanno però reso la giornata ben più fredda del normale, con una massima di 10,1°C.
Nello Yukon, nel nord del Canada, mercoledì e giovedì sono state due giornate molto più fredde della norma. A Dawson la temperatura massima di mercoledì è stata inferiore a -40°C, poi il termometro è arrivato a -45°C nella notte seguente. Giovedì il termometro è rimasto tutto il giorno intorno ai -42°/-43°C. Nell’ultima decade di dicembre, Dawson ha una media delle massime di -21°C e una delle minime di -29°C.
Nello stesso tempo nell’estremo nord della vasta provincia canadese del Nunavut, la temperatura è salita ben oltre i valori medi del periodo sull’isola Ellesmere. Eureka ha raggiunto i -23°C di massima, mentre la media delle massime di dicembre è appena superiore a -32°C. La temperatura “mite” tuttavia è stata vanificata dal fatto che fosse in atto una tormenta di neve, con vento che soffiava a 25-30 miglia orarie.
Ancora nell’estremo nord del Canada, a meno di 800 miglia dal Polo Nord, un blizzard ha investito l’isola Ellef Ringnes tra mercoledì e giovedì. Il vento sostenuto registrato ad Isachsen è rimasto per molte ore tra 40 e 50 miglia orarie, superando talvolta anche questa soglia, mentre la temperatura non era bassissima (tra -23° e -29°C), ma veniva percepita molto inferiore, con un windchill tra -45° e -51°C.
Il nord dell’Honduras è stato investito da piogge intense questa settimana. A Tela, per esempio, nelle 72 ore concluse mercoledì sera sono stati registrati 137 mm. Puerto Lempira è stato quasi alluvionato da 89 mm caduti nella sola giornata di mercoledì. A Roatan, una delle Bay Islands (Islas de la Bahia), la pioggia complessiva è stata pari a 132 mm tra domenica sera e giovedì pomeriggio.
Dicembre in Guyana è un mese piovoso, con una media di 277 mm a Georgetown. Oltre metà di questo valore è stato accumulato in sole 24, tra le 12 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, periodo in cui sono caduti 142 mm.
Situata a nordest della capitale La Paz, la città boliviana di Santa Ana ha una media pluviometrica di dicembre di 126 mm. Molti quindi i 94 mm caduti in 24 ore, quelle antecedenti le 12 GMT di venerdì 31 dicembre. Già a metà settimana piogge intense, originate da rovesci temporaleschi, erano cadute in alcune zone della Bolivia. Viru Viru ha registrato 114 mm nelle 24 ore tra mercoledì e giovedì pomeriggio, mentre Reyes ha accumulato 91 mm in sole 6 ore giovedì.
Nel sud del Cile, Chaiten ha registrato 102 mm di pioggia tra martedì e giovedì.
A Oshima, in Giappone, in sole 12 ore, tra le 0 e le 12 GMT del 31 dicembre, sono stati registrati 51 mm di pioggia, quasi metà della media mensile di dicembre, pari a 120 mm.
Aomori, nel nord dell’isola giapponese di Honshu, la principale dell’arcipelago, ha ricevuto altra neve il 30 dicembre, per un accumulo pari a 11 mm di equivalente in pioggia. A fine giornata il manto bianco era alto 89 cm al suolo. Estremi termici -4,9°/-1,7°C.
Martedì 28 dicembre è caduta la neve sulle montagne all’estremità orientale degli Emirati Arabi Uniti, al confine con l’Oman. Si tratta dei rilievi che si trovano a est della città di Ras al Khaimah, che superano di poco i 2000 metri. Il 28 dicembre gli Emirati sono stati attraversati da un fronte freddo, e infatti nelle città costiere ha piovuto parecchio, con temperature massime inferiori a 20°C. Ecco alcuni estremi termici e accumuli di pioggia del 28: Ras al Khaimah 13,1°/17,8°C e 11 mm, Dubai 13,3°/18,1°C e 14 mm, Sharjah 12,8°/19,0°C e 19 mm, Abu Dhabi 11,4°/19,0°C e 3 mm.
Ancora piogge intense sulle isole dell’Oceano Indiano Meridionale. Il 30 dicembre registrati a Mahe (Seychelles) 67 mm. Lo stesso giorno piogge, per lo più temporalesche, un po’ in tutto il Madagascar (Majunga 70 mm, Ranohira 70, Maintirano 40, Antananarivo 33).
Cielo sereno e scarsa ventilazione hanno favorito una notte molto fredda in alcune zone della Spagna, tra giovedì e venerdì. A Granada venerdì mattina il termometro è sceso fino a -4,2°C, solo 2°C al di sopra del limite storico di dicembre, mentre il valore medio delle minime nell’ultimo mese dell’anno è 2°C.